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Chi sono io per giudicare?

priest gay

Chi sono io per giudicare?


Con queste parole pronunciate da Papa Bergoglio nell’agosto 2012, il tema dell’omoaffettività/gay, è entrata a “gamba tesa” nella dialettica del mondo cattolico e della stampa mondiale, che ha costretto lo stesso mondo cattolico a farne i conti.
Conservatori, tradizionalisti, progressisti ed estremisti vari giocano a sconvolgere continuamente le parole di Papa Bergoglio.
Non di meno, questo significa che il tema omoaffettività/gay è una sfida ormai ineludibile,
non più ricacciabile nel nascondimento di un “armadio”.


In Germania è mini-tsunami mediale, qualche giorno fa calciatore cattolico Thomas Hitzlsperger (31 anni), che ha lasciato il calcio da 4 mesi dopo l’ennesimo infortunio, in una lunga intervista al quotidiano tedesco «Die Zeit» (8/01/2014), dice:
«Sono gay…Non mi sono mai vergognato di essere quello che sono…
Per me è stato un percorso lungo e difficile,
…Solo negli ultimi anni mi sono reso conto che avrei preferito vivere con un uomo piuttosto che con una donna.
…L’idea di una dura competitività tra gli atleti non si sposa con l’idea che qualcuno degli atleti possa essere gay
…Immaginate 20 uomini seduti intorno a un tavolo, mentre bevono qualcosa e fanno battute sui gay,
lasci fare se non sono troppe offensive, ma non è facile.
…con Inga, il nostro rapporto mi ha aiutato più di molte difficoltà, perché lei mi è sempre stata vicina.
Abbiamo programmato di sposarci, dopo otto anni di questo rapporto, tuttavia sapeva alcune cose dei miei sentimenti per gli uomini…, e sei anni fa abbiamo chiuso.
È rimasta l’unica donna per me.
Non volevo nessun altro dopo di lei.

… Molte persone credono che c’è un tempo chiaro per una cosa del genere.
Questo è ingenuo.
Io stesso sono cresciuto in Baviera prevalentemente cattolica in una piccola comunità.
L’omosessualità è stata trattata come qualcosa di innaturale, anche penali in merito.
Solo a poco a poco mi sono reso conto….»

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MA nel 2012, Thomas Hitzlsperger, in attività calcistica, detto Il martello per la potenza del suo tiro, intervistato da «Die Zeit» sconsigliava il coming-out ai calciatori gay, i calciatori che si dichiarano pubblicamente omosessuali
potrebbero avere seri problemi con la carriera sportiva,
chi dichiara apertamente la propria sessualità potrebbe essere costretto a ritirarsi,
anche se, il loro coming out potrebbe dare uno scossone a tutto il mondo del calcio,
ma ci saranno sempre persone che vedranno l’omosessualità come una malattia incurabile.

Dal mondo del calcio al mondo del clero

Da questo avvenimento alla ribalta su tutta la stampa tedesca,
ha preso le mosse l’intervista di Matthias Friebe al teologo e psicologo Wunibald Müller ieri su “www.domradio.de” (traduzione: http://www.finesettimana.org).


Wunibald Müller è teologo, psicologo e direttore della Recollectio-Hauses, una istituzione della abbazia benedettina di Münsterscwarzach, che viene sostenuta finanziariamente da diverse diocesi.
Le sue attività sono rivolte a preti, religiosi e collaboratori ecclesiali in situazione di crisi personale e professionale.

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Dopo la GMG in Brasile l’estate scorsa, papa Francesco aveva detto: “Se una persona è omosessuale e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?”
Cosa significa questo per la teologia e per la dottrina della Chiesa?

Significa che sempre, anche nei confronti degli omosessuali, prima di tutto si deve vedere la persona e che non si deve ridurre la persona omosessuale alla sua omosessualità.
Pur sapendo che naturalmente l’omosessualità rappresenta una parte importante della sua vita.
Significa ad esempio che la Chiesa si esprime molto fortemente a favore del rapportarsi con rispetto e amicizia con le persone omosessuali.
E che ad una persona omosessuale deve essere offerto rispetto e amicizia esattamente come ad una persona eterosessuale.

Questo significa fondamentalmente. Il che potrebbe portare naturalmente a determinate
conseguenze, ma io non so naturalmente se la Chiesa arrivi a tanto.
La dichiarazione di papa Francesco durante la conferenza stampa sull’aereo aveva già provocato un certo movimento mediatico.
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Ma allora è possibile per un prete che vive in maniera celibataria ammettere la propria omosessualità?
Effettivamente dovrebbe essere possibile che un prete che vive in maniera celibataria possa dire che la sua tendenza sessuale è omosessuale.
Infatti la Chiesa distingue essa stessa tra orientamento omosessuale e comportamento omosessuale e dice che l’orientamento omosessuale in sé è sì oggettivamente disordinato, ma che è qualcosa che in fondo non si deve nascondere.

Trovo che sarebbe bene che i preti potessero ammettere con naturalezza, più apertamente di quanto al momento non avvenga, di avere un orientamento omosessuale e di vivere in maniera celibataria.
Cosa che è possibile per chi è eterosessuale e prete.
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Ma perché i preti non lo fanno, secondo lei?
Perché, naturalmente, ora come un tempo, hanno paura.
Il problema dell’omofobia è naturalmente anche nella Chiesa molto forte.

Hanno paura che la gente possa trattarli come persone di seconda categoria, hanno paura di essere messi al bando.
Paura che una parte importante di sé possa portare altre persone ad avere un atteggiamento di riserbo.
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Lei si è a lungo occupato di questo argomento. Anche mentre era ancora studente si era già occupato di omosessualità nella Chiesa. Come vive questo dibattito negli ultimi anni?
È cambiato qualcosa?

Il papa arriva a parlarne in una conferenza stampa…
Chiaramente, ha usato la parola “gay”, il che significa già che è di per sé più aperto sul tema dell’omosessualità.
Credo che questo vada di pari passo col fatto che nella Chiesa se ne possa discutere più apertamente.
In tal caso anche le persone omosessuali possono maggiormente aprirsi.

Può anche portare al fatto che un numero sempre maggiore di preti omosessuali abbiano il coraggio di ammettere la loro omosessualità, non abbiano più quella paura che c’era prima e che ha impedito loro di ammettere una parte importante di se stessi.


Pensa allora che questo dibattito proseguirà e che l’agitazione mediatica non sarà superata nel giro di due settimane?
L’agitazione mediatica passerà, ma il dibattito continuerà. Speriamo che porti a considerare l’omosessualità come qualcosa di naturale, a proposito della quale forse non si debba più agitarsi tanto.
Più si riuscirà a parlare di omosessualità in maniera normale, meno la si considererà un grosso problema.

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Sul coming-out dell’ex calciatore Hitzlsperger.


Una persona ammette apertamente un aspetto intimo di sé. Si sarebbe aspettato che il coming-out di un ex calciatore provocasse tanto scalpore?
Veramente no.
Pensavo, dopo che sindaci e ministri avevano rivelato la loro omosessualità, che ciò non provocasse più una così grande sensazione.


Che significato ha questo scalpore mediatico allora: si percepisce omofobia nella società?
Evidentemente sì, almeno sottile.
Perché ad esempio, dopo che un ministro degli esteri o un sindaco in carica hanno fatto coming-out, si può pensare che si tratti di qualcosa a cui la popolazione reagisca più tranquillamente.
Ma c’è evidentemente ancora una sottile omofobia.
Omofobia significa ad esempio che le persone hanno una paura irrazionale di venire a contatto con i propri impulsi omosessuali.
Oppure che vedano la famiglia messa in pericolo.
Oppure, in contesto teologico:
la convinzione che l’omosessualità non sia in armonia con l’ordine della creazione.
Quindi ci sono ancora queste sottili riserve.
Se ad esempio si pensa al carnevale, quando vengono fatte battute sul ministro degli esteri omosessuale, anche questo è un po’ al limite.
Qui si capisce già che molti la pensano ancora in maniera molto goffa e stupida e primitiva sull’omosessualità.


Non potrebbe anche essere il fatto che si trattava proprio di un calciatore ad aver suscitato tale eco?
Naturalmente, perché proprio un famoso calciatore viene molto idealizzato e si fa fatica a mettere in relazione l’omosessualità con una persona così idealizzata.
Tanto più se è uno sportivo:
in lui si concentra tutto ciò che si attribuisce alla virilità, cosa che spesso non si riesce a conciliare con l’omosessualità.

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Fonte:
“Qualcosa di normale” Wunibald Müller su omosessualità, Chiesa e caso Hitzlsperger
intervista a Wunibald Müller, a cura di Matthias Friebe
in “www.domradio.de” del 9 gennaio 2014 (traduzione: http://www.finesettimana.org)
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201401/140109mullerfriebe.pdf

http://www.domradio.de/nachrichten/2014-01-09/wunibald-mueller-ueber-homosexualitaet-kirche-und-den-fall-hitzlsperger
_____________________________
Libri in italiano di Wunibald Müller
– L’ Arte di volersi bene – 2011
Soli, ma non in solitudine – 2007
http://www.edizionisanpaolo.it/autore/muller-wunibald_3180111.aspx

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Dal “Corriere della sera” on-line 09 gennaio 2014 :

Non è la prima volta che una stella dello sport fa coming out.

Appena un mese fa, Tom Daley, 19enne campione nei tuffi, disse di essere omosessuale.

L’anno scorso fu la volta di Robbie Rogers, 27 anni, centrocampista del Leeds.
«Mi domando cosa sarebbe accaduto se avessi annunciato che sono gay continuando a giocare», aveva detto l’ex calciatore.
«I tifosi allo stadio non me l’avrebbero fatta passare liscia.
E nel calcio ho incontrato allenatori che dicevano, “non passare la palla come un frocio”, per cui sono certo che non sarebbe stato facile».

In Germania, nel 2012, un giocatore della Bundesliga, intervistato dal magazine «Fluter»,
ammise sotto anonimato di essere costretto a nascondersi
Sono omosessuale, ma sono costretto a recitare ogni giorno», disse,
«se la mia sessualità diventasse pubblica non sarei al sicuro,
ma non so se sarò in grado di mantenere per tutta la carriera questa continua tensione fra il modello di giocatore eterosessuale e la possibile scoperta»).


Mondo cattolico e il coming out di Thomas Hitzlsperger


Il responsabile della pastorale sportiva della Conferenza Episcopale Tedesca Mons.Thomas Nonte,
ha elogiato il coming-out del calciatore cattolico Thomas Hitzlsperger ritenendo l’azione di Hitzlsperger coraggiosa e con un livello di onestà che non ci si può aspettare da tutti,


affermando che in Germania sia in campo politico, sociale ed ecclesiale ci sono già molti tentativi di creare una onesta accettazione di persone che vogliono vivere apertamente la propria omoaffettività.


In questo contesto ha fatto riferimento alla dichiarazione di Papa Francesco: “Chi sono io che posso giudicare?


P. Thomas ritiene che questo è uno stimolo per la pastorale e che l’omofobia turba ancora i rapporti umani nella nostra società e, naturalmente, nello sport.


P. Nonte è anche preoccupato per le possibili reazioni negative alla confessione di Hitzlsperger.


Il prete di Monaco ammonisce a non banalizzare tale confessione in un linguaggio volgare, parolacce e volgarità danneggiano sempre l’autostima dell’uomo.
Al contrario, solo una saggia formazione e coraggio morale avrebbe aiutato, come ha mostrato Hitzlsperger.


La Radio Vaticana, edizione in lingua tedesca, riprende l’intervista a Mons. Thomas Nonte,
da “Muenchner-kirchennachrichten.de”


Il portale “Katholisch Kirche in Deutschland” (katholisch.de) commenta:
Danke, Thomas Hitzlsperger

http://de.radiovaticana.va/news/2014/01/10/d:_sportpfarrer_hat_„hochachtung“_vor_hitzlsperger/ted-762769

http://www.muenchner-kirchennachrichten.de/meldung/article/sportpfarrer-hat-hochachtung-vor-hitzlsperger.html

http://www.domradio.de/themen/bischofskonferenz/2014-01-09/olympiapfarrer-outing-von-hitzlsperger-ermutigung-fuer-andere

http://www.welt.de/newsticker/sport-news/article123744724/Katholischer-Pfarrer-lobt-Hitzlsperger.html

http://www.focus.de/sport/mehrsport/national-katholischer-pfarrer-lobt-hitzlsperger_id_3529934.html

http://www.kna.de/webnews/kwn09/urn_newsml_kna.de_20130101_140109-89-00121-2.html

http://religion.orf.at/stories/2624621/

http://www.kna.de/webnews/kwn09/urn_newsml_kna.de_20130101_140109-89-00121-2.html

______
Fonti:

http://www.zeit.de/sport/2014-01/thomas-hitzlsperger-homosexualitaet-fussball

http://www.zeit.de/sport/2012-09/hitzlsperger-homosexualitaet-schwul-everton

http://www.bz-berlin.de/sport/fussball/riesen-respekt-fuer-sein-mutiges-coming-out-article1786439.html

http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2014/01/08/news/hitzlsperger_coming_out-75402808/

http://www.corriere.it/sport/14_gennaio_08/hitzlsperger-l-ex-laziale-fa-coming-out-sono-gay-mai-facile-resistere-all-omofobia-spogliatoi-966b76ca-785a-11e3-8d51-efa365f924c5.shtml

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/08/germania-hitzlsperger-sono-gay-e-il-primo-calciatore-tedesco-a-fare-coming-out/835608/

http://www.lastampa.it/2014/01/08/sport/calcio/lex-laziale-thomas-hitzlsperger-fa-coming-out-sono-omosessuale-LFY7ad3YZ4gxn6ZDG563zI/pagina.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Hitzlsperger

Thomas Hitzlsperger and his girlfriend Inga Totzauer

Thomas Hitzlsperger e la sua compagna Inga Totzauer da cui si separò prima delle nozze nel luglio 2007

Mi sovviene quanto mi ha detto una persona due giorni fà:

« Questi froci, non hanno più il buon senso di nascondersi»

Mestiere: prete


“Quello del prete è ovviamente un mestiere più attraente in aree (come quelle dell’Italia meridionale) nelle quali il mercato del lavoro offre ai giovani minori possibilità occupazionali.”
[…]
“con eccezione della Lombardia”

[Umbria, Toscana, Abruzzo], “in queste regioni si sono affermate stabili strategie di reclutamento del clero straniero, proveniente soprattutto dai paesi con redditi medio-bassi (Polonia, Zaire, Colombia e India) “…


____________________________________
Quel che resta dei cattolici, Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia, Marco Marzano, Feltrinelli, Serie Bianca, Cattolicesimo, Lombardia, Italia Meridionale, Abruzzo, Toscana, Umbria, Polonia, Zaire, Colombia, India, Mestieri, giovani, lavoro, disoccupazione, reclutamento, seminari, preti, sacerdoti, parrocchie, parish, priest,

Woodcock viene ordinato sacerdote


La Primavera, è anche il tempo favorevole per le ordinazioni sacerdotali.


Uomini e donne che dopo una accurata preparazione in studi teologici e pastorali vengono chiamati dal vescovo all’ordinazione sacerdotale per servire le esigenze del popolo di Dio.


Domenica 3 Giugno scorso nella Cattedrale di s. Pietro (York Minster) l’arcivescovo Mgr. John Sentamu ha ordinato al sacerdozio 11 persone (4 donne e 7 uomini) tra i quali figuravano anche l’ex giornalista del The Press, Matthew Woodcock e l’ex soldato Andy Grant che ha servito Sua Maestà nelle missioni armate all’estero.

Rev. Matthew Woodcock

“Ho provato la chiamata di Dio sulla mia vita molti anni fa ed è stato inaspettato” afferma l’ex soldato Andy Grant.

Rev. Andy Grant

L’arcivescovo Mgr. John Sentamu secondo solo all’Arcivescovo di Canterbury per dignità episcopale potrebbe essere il prossimo Primate della Chiesa Anglicana dopo il dimissionario Mgr. Rowan Williams.
Mgr. Sentamu si batte contro le discriminazioni, le disuguaglianze, l’equality marriage.

Mgr. John Sentamu e i nuovi sacerdoti

http://www.dioceseofyork.org.uk/news-events/events/events/02458.html

http://www.archbishopofyork.org/articles.php/2490/eleven-made-priests-in-york-minster

http://article.wn.com/view/2012/06/05/Former_journalist_at_The_Press_Matthew_Woodcock_ordained_as_/

http://www.archbishopofyork.org/


____________________________________
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Don Domenico PEZZINI 14 – l’appello

Non illudiamoci,

non hanno tutti la tonaca….

La sentenza d’appello

Tutti i precedenti della vicenda processuale su:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=PEZZINI


Il sacerdote Don Domenico Pezzini di 73 anni ,
e’ condannato con sentenza di 1° grado a 10 anni di reclusione
per violenza aggravata nei confronti di un minorenne bengalese.


Il Tribunale del Riesame di Milano, aveva disposto il trasferimento del Pezzini in regime di arresti domiciliari presso un monastero di clausura stretta, con divieto di incontrare persone, di comunicare con l’esterno sia attraverso mezzi fonici, informatici, ed epistolari.


Ora, in Appello, la sentenza di 2° grado conferma la condanna già espressa come sopra in 1° grado.

Fonte:

http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2012/05/27/719186-lodi-pedofilia-prete-pezzini-abuso-14-anni-confermata-condanna.shtml


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Il Giorno, condanna, Elena Visconti,

Clero e gerarchia schizofrenici

.

Come ha affermato un noto sacerdote psicologo,
confermato da altri psicologi informati nel campo,
oltre ovviamente alle Congregazioni per il clero, religiosi, e vescovi che ne hanno le stime,

più del 40% dei sacerdoti, religiosi, vescovi esistenti nel mondo
sono di orientamento omoaffettivo.

Difficile capire l’atteggiamento schizofrenico della gerarchia.

Mentre circa metà del mondo clericale e della gerarchia è omosessuale,

da quello stesso mondo (tranne tante eccezioni)
non passa giorno in cui non vengano lanciati anatemi

contro le persone omoaffettive non-preti, contro gli stessi laici cattolici omoaffettivi.

La politica portata avanti dagli esponenti del mondo gerarchico Vaticano/Romano
si è fatta molto raffinata.

Le accuse non sono più dirette contro gli omosessuali,
ma
contro i governi che vogliono tutelare anche  i cittadini gay,

governi che vengono accusati dalla gerarchia cattolica di attentare alla libertà religiosa.

Certo!

Siccome la castità fuori del matrimonio eterosessuale e,
in genere tutto ciò che è sulla sessualità umana,

è materia di fede

per
i cattolici, ma non tutti,
evangelici,
testimoni di geova,
anglicani in parte,
luterani in parte,
pentecostali,
carismatici,

cosa succede?

La Chiesa cattolica come i protestanti Evangelici e gli altri,
sostiene

che nel momento che un governo legifera

per il rispetto delle persone gay,
per riconoscere alle persone gay
il diritto al patto d’amore all’interno di un contratto civile dello stesso valore del

matrimonio civile eterosessuale (quindi non-religioso)

si violenta la coscienza religiosa di tutti quei cittadini
che in virtù della propria religione ritiene immorale e innaturale
la vita affettiva e sessuale delle coppie gay.

Questa è la riflessione
che mi sentivo dentro come persona
cresciuta nella tradizione cattolica,

leggendo sulla stampa irlandese quanto accaduto
lunedì 26 marzo a P. Martin McVeigh,
nella Parrocchia di Pomeroy Arcidiocesi di Armagh in Irlanda del Nord (Regno Unito) (http://pomeroyparish.homestead.com/).

Il parroco ha riunito i genitori dei bimbi
in preparazione alla prima comunione.

E’anche presente un bimbo di 8 anni.

P. Martin,
sistema il PC per fare una presentazione in powerpoint,
relativa al sacramento della penitenza.

Inserisce la pendrive nel PC comincia a scorrere le cartelle e ne apre una dal titolo ‘nuova cartella’.

Parte l’autoplay……

Sullo schermo appaiono 16 immagini hard di sesso omo.

P. McVeigh rimuove rapidamente la memory stick.  

Tutti sono senza parole e sgomenti,
il tempo per reagire …

“Il parroco era visibilmente scosso e agitato”, afferma uno dei genitori.

Diversi genitori stanno protestando perchè il prete non è stato sospeso dalle proprie funzioni.

Il Consiglio per cattolici ha confermato che sul fatto ha indagato l’Ufficio Protezione per i bambini delle diocesi di Armagh.

L’Arcidiocesi ha immediatamente richiesto il parere del PSNI che sulla base delle prove

disponibili, ha affermato che nessun crimine è stato commesso.

P. Martin McVeigh che collabora con la Polizia, dopo l’accaduto non è presente per le celebrazioni della Settimana Santa.

Tra le righe degli articoli si desume la estrema preoccupazione dei genitori…..

St Marys Primary School - Pomeroy - (Northern Ireland) Regno Unito

leggi su:

http://www.ulsterherald.com/2012/03/29/priest-inadvertently-showed-explicit-images-during-school-presentation-to-parents/

http://www.ulsterherald.com/2012/03/29/church-and-school-investigates-explicit-images-shown-at-parents-meeting/

http://www.ulsterherald.com/2012/04/02/priest-absent-from-mass/

http://www.tyronetimes.co.uk/news/local/parents-demand-apology-from-priest-after-explicit-image-incident-1-3695183

_______________________________
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Il prete milionario Baget Bozzo ucciso ?

Gianni Baget Bozzo - Silvio Berlusconi

Gianni Baget Bozzo è stato ucciso?

E’ stato il medico?

o il maggiordomo?

8 maggio 2009, Gianni Baget Bozzo muore,

Patrizio Rinaldi Odetti,
è il medico che lo assiste,
ha redatto il certificato di morte nel quale si parla di «infarto miocardico»,

è l’erede testamentario……

Testamento del Rev.mo don Gianni Baget Bozzo:

sette alloggi e negozi nel pieno centro di Genova
i diritti d’autore dei libri pubblicati
gli oggetti di valore della casa
e sembra milioni di euro.

Era il sacerdote di Berlusconi.
Era il sacerdote di Forza Italia.
Era il sacerdote del PDL.

“Purtroppo don Gianni
non ha avuto davanti a se altro tempo
per continuare a dare alla politica italiana
il contributo della sua e brillante intelligenza”.
(Carlo Giovanardi – 8 maggio 2009)

“Ricordo personalmente con particolare commozione Don Gianni, che non ci ha mai fatto mancare il suo consiglio, il suo stimolo e il suo apporto.”
(Maurizio Gasparri – 8 maggio 2009)

Per approfondire la notizia:

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/11/17/AOa5q8NB-hanno_ucciso_baget.shtml

http://www.ilgiornale.it/interni/la_morte_baget_bozzo_e_giallo_ora_si_indaga_omicidio_colposo/18-11-2011/articolo-id=557518-page=0-comments=1

http://affaritaliani.libero.it/cronache/hanno-ucciso-baget-bozzo181111.html


http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_11/garibaldi-Lascio-tutto-al-geriatra-Duello-sull-eredita-di-Baget-Bozzo_3bc7ebda-2cdd-11df-a00c-00144f02aabe.shtml

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Gianni Baget Bozzo muore, medico, Patrizio Rinaldi Odetti, Genova, Berlusconi, Forza Italia, PDL, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, sacerdote, Il Secolo XIX, Il Giornale, Testamento,

Confessione come psicoterapia? che confusione nei preti!

Psicoterapia ?......

«la confessione,

quella fatta a braccio, guardandosi negli occhi, non costa nulla e tante volte

è una psicoterapia meravigliosa»

(don Diego Goso)

http://www.macchianera.net/2004/04/30/sotto-il-vestito-un-prete/

_______________________
da un prete che fa un’affermazione così stupidamente superficiale
non mi andrei mai a confessare,

non ha le idee chiare sulla confessione, (che esame ha fatto?….)

non ha idea di cosa sia una psicoterapia.

Ma chi crede di essere questo prete?

Gli attori principali nella Riconciliazione
sono la persona e Dio,
il prete è un mezzo
ma…
al prete non piace essere solo un mezzo…
vuole essere l’attore principale,
magari
dopo aver fatto per secoli il giudice,

psicoterapeuta
fa tanto fashion…

Rispondendo a Gianni Gennari “non negoziabile…”

don Gianni Gennari, teologo di morale e giornalista

Gianni Gennari e i Principi non negoziabili....

Gianni Gennari scrive l’articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/21/Dialogo_tra_Credenti_Laici_esistono_co_9_111021061.shtml

Lo leggo e commento:
https://incompiutezza.wordpress.com/2011/10/21/lettera-a-gianni-gennari/#comment-1197

Gianni Gennari scrive:
23 ottobre 2011 alle 08:26

Caro commentatore, a me pare che tu non abbia capito niente dell’articolo che critichi.
Anche lì è scritto che se c’è il consenso della maggioranza una legge si può sempre fare, ed è stata fatta p. es. nel caso di divorzio e aborto.
L’unico problema è che non puoi pretendere che a priori tutti siano d’accordo con te.
Se quelli che sono d’accordo hanno la maggioranza allora la legge si fa come vuoi tu, altrimenti no. tutto qui: rileggi, ragiona, e forse ora capisci.
Quanto alle osservazoni personali lascia perdere, p. f., o firmati e ne ragioniamo.
Gianni Gennari
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Roma, domenica 23 ottobre 2011

Ebbene rifletto ancora:

Buon Gianni,
ho letto, ho letto,
e tutti possono leggere il tuo articolo
nell’archivio sul Corsera.

1.
Ti arrocchi dietro un principio non negoziabile che in natura non esiste,
la società non  ha mai avuto principi non negoziabili,
e il Potere dei vertici nella mia Chiesa Cattolica non ha mai avuto principi non negoziabili, se non come ultima moda di questi ultimi tempi, per attaccarsi ad un ultimo scampolo….  di potere sulle coscienze (denaro nelle cassette delle offerte, 8 x mille, donazioni varie….. potere del denaro, connivenza con mammona….)

2.
Fai anche di peggio,
vai contro il comandamento di Gesù il Cristo,
riaffermi l’immutabilità della Legge e dei Profeti,
e lo fai rendendo immutabile, nientedimeno,  la comprensione della Costituzione,
che è un dato prima di tutto, Civile, di proprietà dei cittadini italiani,
non di certo soggetta all’esegesi di una istituzione religiosa che per propria denominazione ha bisogno di conservazione e di immutabilità, una religio che incatena al passato, incapace di leggere il vissuto attuale del popolo, e in questo caso del popolo civile italiano.

Come al solito,
va di moda accusare gli altri di incomprensione.

Io ho l’impressione che tu usi dello stesso sistema logico
usato dal potere sulle coscienze tanto di moda nel clero
e nelle istituzioni clericali di vertice….

Non ti va bene che non mi firmo?

Non mi importa nulla,
non sono un giornalista,
non ho questo dovere.

Non sono come te che per scrivere un articolo o editoriale prende soldi,
io le mie idee le esprimo,
liberamente senza che nessuno debba pagarmi lautamente.

Registro semplicemente le tue idee,
le riporto,
le commento….

ed osservo la solita ipocrisia clericale….

Dovremmo essere nello stesso Popolo di Dio,
ma dalle tue parole,
mi sembra che tu ti poni comunque al di sopra.

E lo fai persino nel consesso civile tra i cittadini italiani.

Per il resto
sono anonimo?
Ho una e-mail,
se mi chiami vengo a trovarti,
e posso dirti di persona quello che penso,

e rinfacciarti la tua doppiezza,
quella di ricacciare le persone
nella vita della Legge e dei profeti,
ed obblighi anche chi non vuole seguire Legge e Profeti,

perchè
quello che interessa a te ancora come un Sommo sacerdote in sonno…
è stabilire chi è nelle regole,
chi è nella legge,
stabilire chi è nel gregge dei peccatori,
pronto a far ripetere come un pappagallo…. agli altri… il sacrificio
che Cristo non ha mai chiesto ha nessuno,

anche nella vita civile dei cittadini italiani.

Vuoi un popolo che ancora obbedisca alla Legge Naturale inventata dal tuo Sinedrio,
per tenere sotto scacco un popolo da dominare sotto la paura.

Tutto il contrario del comandamento che oggi Gesù ricorda nella liturgia,
quel comandamento che qualifica, migliora, sostituisce il vecchio decalogo mosaico.

Il Vangelo,
oggi era soprattutto per persone come te,
anzi prima di tutto è per le persone come te,
(per me rimani sacerdote),
…. Altro che vendere la favoletta dell’amore universale…….. che vale sempre per gli altri…. per i senza potere….

Gesù, oggi si rivolge con estrema chiarezza ai vertici della vita religiosa, della sua Chiesa ebraica, come a quelli che hanno voluto costituire il Potere nelle Chiesa usando il Suo nome in qualsiasi tradizione…..
e tu ci sei dentro fino alla cima dei capelli in sonno…. o meno.

Io come cattolico, come credente nell’unico Corpo di Cristo,
non ti chiedo alcun assenso.
Nel mio piccolo,
rispetto l’altro,
il pubblicano, il samaritano….. la samaritana…
ma è ovvio,
che nel tuo articolo,
tu stai facendo affermazioni
non all’interno della mia Chiesa cattolica,
ma la stai imponendo alla società civile.

Non mi pare proprio che tu sia capace di rispetto verso gli altri….

Nella dialettica,
anche i sacerdoti che apprezzarono e seguirono Hitler,
avevano le loro ragioni per essere liberi di esprimere
le proprie opinioni…..

Ma alla fine della Guerra….
sia in Italia, come in Germania,
non di meno in Spagna in quell’altro contesto in cui erano solo per conservare il potere sul popolo,
molti…… vennero uccisi, (alcuni uccisi per colpa di altri….)
e
non erano di certo i famosi profeti,  inviati……

chi li uccisero furono i vignaioli. (cfr. Marco 12)

Non avete capacità di profezia,
e vi nascondete nel potere, mediatico, clericale, politico, finanziario.

Rileggiti il tuo articolo, ragiona….

Gianni,
non lo voglio il tuo assenso
sui matrimoni civili per le persone dello stesso sesso,
sei incapace del rispetto della vita affettiva altrui,
diversamente da me cattolico,
che non posso non dire sì
alla vita affettiva altrui,
non posso non dire sì
alle persone che vogliono testimoniare l’amore vicendevole nella prospettiva della fedeltà, della progettazione, della durevolezza,
esercitando affetto e sesso nel loro modo che ritengono più congeniale,
anche se
fino a 50 anni fa era impensabile,
soltanto perché era vietato pensarne e parlarne…..
perché era solo permesso il promiscuo sottaciuto.

“Quanto alle osservazoni personali lascia perdere”
mi dici….
ma io nella mia vita
per la mia libertà di parola ho rischiato di perdere il lavoro….

ma lo so bene,
che questa libertà,
è negata nel mondo curiale,
i parroci parlano sottovoce,
i vicari sussurrano,
tutti pieni di paura,

se persino un vecchio mio amico prete di 70anni,
che impegnato in parrocchia e nelle mura leonine con particolare incarico…..
riferendomi sul cardinal vicario Vallini,
poi sente il dovere a propria tutela di aggiungere:
“mi raccomando…. è tra me e te”.

Gianni,
le favolette
raccontale a chi non conosce l’interno della vita clericale e curiale
in cui i principi non negoziabili è solo un peso di cui caricare le spalle altrui,
“Guai anche a voi,
dottori della legge,
che caricate gli uomini di pesi insopportabili,
e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Luca 11)

Un amico sacerdote tempo fa è stato abbandonato in mezzo alla strada,
proprio come l’aggredito sulla via da Gerusalemme a Gerico,
paradossale !!!!
Anche qui è passato il “sacerdote”(vescovo) e vedutolo, passo oltre, dal lato opposto….
INCOMPIUTEZZA

RIPRODUZIONE NON RISERVATA

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chiave:
Gianni Gennari, Sì al dialogo tra credenti e laici ma esistono princìpi non negoziabili, matrimonio, coppie di fatto, contratto, etero, omo, Stato di diritto, divorzio, Bibbia, Storia della salvezza, costume, tradizioni, cattolici, unione civile, matrimonio civile, matrimonio religioso, Corriere della sera, farisei, sadducei, dottori della legge,

padre Vito Beatrice – 1

Maria mostra a Girolamo la vocazione di salvare i giovani

La comunità dei Padri Somaschi del Collegio Emiliani:

– innanzitutto piena solidarietà al giovane e alla sua famiglia,

offrire alla magistratura la massima collaborazione affinché si giunga al più presto ad appurare la verità dei fatti,

netta distinzione fra i gravi fatti che potrebbero essere accaduti nei quali è coinvolto un uomo prima ancora che un religioso e ciò che l’istituzione scolastica del Collegio Emiliani ha rappresentato e rappresenta tuttora per le centinaia di famiglie,

– Noi, comunità somasca dell’Emiliani, affronteremo uniti la prova con serenità e fiducia, certi che l’opinione pubblica comprenderà, al di là delle conclusioni della giustizia sul caso Beatrice, che i valori fondanti della nostra istituzione continueranno a splendere nonostante le difficoltà che in questo momento stiamo incontrando.

ANTEFATTO:
Giovane operaio ciociaro, tra i 26 e i 28 anni,
nel 2010 presenta una denuncia per abusi sessuali ripetuti da parte di p. Vito Beatrice all’età di 8 anni (1991) e per altri anni a venire nella casa annessa alla Basilica di sant’Alessio all’Aventino in Roma.

Fonte:
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/10/16/AOsGu1DB-addolorati_solidali_somaschi.shtml

Precedenti post su padre Vito Beatrice:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=Vito+Beatrice

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chiave:
sant’Alessio, Somaschi, V.B., Vito Beatrice, s. Girolamo Emiliani, Aventino, Silvia Santucci, Pedofilia, violenza sessuale, abusi,  suicidio, prete, bimbo, giovane, operaio, Leggo, Il Secolo XIX, Genova, minori, Carlo Taormina,

sant’Alessio violenza sessuale da un prete ?

s. Girolamo Miani - la paternità degli orfani

aggiornato al 14 ott. 2011 – 08:30

I) La stampa cosa scrive

II) Fatti e considerazioni

_______________
I)

Lo scoop viene dal quotidiano-free Leggo,
tutti gli altri organi di stampa
si stanno limitando a fare il copia ed incolla.

Non ci sono conventi francescani all’Aventino,
e la basilica di sant’Alessio non è tenuta da frati Francescani.

il quotidiano-free LEGGO:
“stuprato dal frate tenta il suicidio”

Ma sant’Alessio
non ha frati,
non ha francescani.

I fatti come riportati dalla stampa:

Padre V.B, è accusato di aver abusato ripetutamente di un ragazzino di otto anni.
Il fatto risale al 1991.

Il religioso avrebbe violentato ripetutamente il bambino che aveva 8 anni, quando lo ospitava a dormire nel convento (ma non è un convento!)
oggi quel bimbo è un giovane di 28 o 26 anni.

Il PM Silvia Santucci, sta effettuando le audizioni e a breve potrebbe disporre una perizia.

Il giovane, infatti, ha deciso di sporgere denuncia contro padre V.B.,
dopo un percorso terapeutico iniziato dopo un drammatico tentativo di suicidio
avvenuto nel febbraio 2010.

Nella denuncia, sembra che il giovane 28/26enne affermi di essere stato violentato in più di una circostanza.

Sono stati ascoltati anche i genitori della presunta vittima.
I due avrebbero riferito di non aver mai sospettato nulla di quanto denunciato dal figlio,
anzi di averlo affidato da bambino al frate (?) per dei soggiorni a Roma.

Hanno anche mandato il figlio dal sacerdote a trascorrere le vacanze presso il collegio Emiliani di Genova ,dove il prete insegnava.

Soltanto il Secolo XIX
si premura di approfondire:

Nel tentativo di suicidio di un operaio di 28 anni residente in provincia di Frosinone,
c’era anche una antica e tremenda violenza.
Subita a 8 anni da un religioso, un padre somasco,
che all’epoca era in servizio nella chiesa di Sant’Alessio, nella zona dell’Aventino a Roma.

Storia assai delicata.
Magistratura procede con cautela.

Padre V.B. lavora in un collegio,
gli Emiliani di Nervi,
è un irreprensibile segretario,
si occupa di animazione culturale
ed è molto benvoluto.

Davanti alle accuse rimuovono il religioso inviandolo a Torino.

Le violenze ai danni di quel bambino si sarebbero protratte per diversi anni secondo la denuncia.

Padre V.B. era un amico della famiglia che ora lo accusa.
Le violenze sarebbero avvenute nel convento (?) romano,
dove spesso il bambino rimaneva ospite la notte,
ma anche a Genova, dove quel bambino, divenuto ormai ragazzo, trascorreva le vacanze.

Ultimamente il giovane avrebbe contattato il padre V.B. mentre questi era presso l’Istituto Girolamo Emiliani di Genova,
da qui la decisione dei superiori somaschi di trasferire padre V.B. a Torino.

L’avvocato difensore del giovane 28enne presunta vittima è Carlo Taormina.

La versione de La Repubblica:
Lasciavano che il loro figlio frequentasse la parrocchia all’Aventino; (ma la chiesa non è parrocchia!)
anzi:
quando la congregazione spostò il confratello al collegio degli Emiliani a Genova,
furono proprio i genitori a mandare il bambino a Nervi perchè trascorresse “dall’amico sacerdote” le vacanze scolastiche.
(…)
in casa del sacerdote i carabinieri avrebbero trovato materiale pedopornografico.

__________________________________________
II)

Ma i fatti nudi e crudi che si evincono quali sono ?

1. Padre V.B. è un somasco della Congregazione Chierici Regolari Somaschi di s. Girolamo Miani;

2. Nel 1991 Padre V.B. avrebbe ospitato nella casa annessa alla basilica di s. Alessio all’Aventino un bimbo di 8 anni con il  consenso dei genitori;

3. Il bimbo nel 1991 si precisa avrebbe avuto 8 anni;

4. Venti anni dopo, nel 2010, il bimbo ormai giovane racconta e denuncia che dall’età di 8 anni e per vari anni è    stato fatto attenzione di violenza sessuale da parte di padre V.B.;

________________________________________
Ricordo che negli anni ho conosciuto molte persone verso cui i padri somaschi hanno svolto opera di assistenza e non avevo sentito storie ambigue soprattutto da parte di anziani cresciuti orfani negli istituti somaschi, anzi ci

St. Jerome Emiliani

tenevano a dirmi tutta la bontà del ricordo.
Certo è che di fronte a notizie di questa violenza si rimane sconvolti!

___________________________________
Faccio delle considerazioni chiare  (forse fantasiose per la giornalista-free Angela Camuso!)

1. sant’Alessio non è una chiesa parrocchiale, non ha cura d’anime, non ha un territtorio affidato.

2. sant’Alessio è una basilica con annesso uno studentato della Congregazione dei Padri Somaschi (Chierici Regolari Somaschi).

3. che ci faceva un bimbo di 8 anni in quella casa dove erano solo giovani studenti ?

4. come ha fatto ad entrare un bimbo di 8 anni in quello studentato e rimanervi a dormire ?

5. I genitori erano completamente all’oscuro di cosa era la casa-studentato di sant’Alessio ?

6. Se i genitori sapevano che sant’Alessio era uno spazio per persone grandi, perchè vi hanno fatto dormire il       loro bimbo di 8 anni?

7. ricostruire dopo 20 anni tutta la storia in ogni particolare.

_________________________
Fare uno scoop con accuse di pedofilia, senza un serio approfondimento con elementi circostanziali
è giornalismo d’accatto. E’ sciacallaggio soprattutto per la vittima.

________________________
La stampa che ne scrive:

http://www.leggonline.it/articolo.php?id=142848

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=166267&sez=HOME_ROMA

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2011/10/12/visualizza_new.html_673253137.html

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=462132&IDCategoria=2685

http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/10/12/news/pedofilo-23115918/

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/10/12/news/abusi_su_bimbo_di_9_anni_indagato_frate_s_alessio-23105689/

http://www.famigliacristiana.it/informazione/ansa/articolo/pedofilia-accusa-frate-dopo-20-anni.aspx

http://www.ilsecoloxix.it/p/cro/2011/10/12/AO7d21CB-pedofilia.shtml

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/10/12/AO7P7zCB-emiliani_pedofilia_degli.shtml

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/10/12/AO7P7zCB-emiliani_pedofilia_degli.shtml?url=/p/genova/2011/10/12/AO7P7zCB-emiliani_pedofilia_degli.shtml&offset=0#comments
commenti interesanti da leggere

http://www.cittadigenova.com/Cronaca/Genova/Abusi-su-un-minore-indagato-prete-che-43876.aspx

http://www.ilgiornale.it/genova/indagato_prete_pedofilo_che_insegnava_collegio_emiliani/13-10-2011/articolo-id=551429-page=0-comments=1

http://www.iltempo.it/roma/2011/10/13/1292755-frate_francescano_denunciato_abusi_sessuali.shtml?refresh_ce
l’articolo è del 13 ott. 2011 ma è un copia e incolla sulle notizie di stampa del giorno precedente

http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/13/Sant_Alessio_frate_pedofilo_abusi_co_10_111013006.shtml
l’articolo è del 13 ott. 2011 ma è un copia e incolla sulle notizie di stampa del giorno precedente

http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/13/Sant_Alessio_frate_accusato_abusi_co_10_111013021.shtml
l’articolo è del 13 ott. 2011

http://www.ilgiornale.it/genova/indagato_prete_pedofilo_che_insegnava_collegio_emiliani/13-10-2011/articolo-id=551429-page=0-comments=1
l’articolo è del 13 ott. 2011

http://www.iltempo.it/frosinone/2011/10/13/1292604-frate_accusato_violenza_sessuale.shtml
l’articolo è del 13 ott. 2011

Post su padre Vito Beatrice:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=Vito+Beatrice

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Tra le opere che i Somaschi sono chiamati a gestire a favore dei ‘poveri’ secondo il carisma di S. Girolamo Miani, vi sono certamente quelle che accolgono i minori in difficoltà: quei ragazzi cioè che nell’infanzia, fanciullezza e preadolescenza hanno subito sofferenze tali da segnare negativamente la loro struttura a livello psicologico e relazionale compromettendo una consistente integrazione della personalità, il profitto scolastico e inducendo comportamenti contrari ad una sana socializzazione.
Le comunità alloggio o case famiglia dei Padri Somaschi, come eredità preziosa del santo Fondatore, accolgono questi ragazzi per dar loro un ambiente il più famigliare possibile perché possano sperimentare una presenza affettiva, un accudimento della loro persona, un accompagnamento nel cammino scolastico e nella relazione sociale e religiosa che permetta di recuperare stima di sè, sicurezza ed equilibrio personale.

Sullo stile di San Girolamo Miani i religiosi non solo servono i ragazzi ma vivono con loro: offrono così testimonianza di un Dio che si è incarnato e danno spessore affettivo ed efficacia al servizio prestato. A  fondamento dell’opera educativa stanno la conoscenza e pratica della dottrina cristiana; lo studio e il lavoro sono considerati i mezzi sicuri e dignitosi per la formazione integrale della persona

Per questo si privilegiano piccoli gruppi (dai 5 ai 10 ragazzi), con presenza di educatore/educatrice, che permettono relazioni significative con programma educativo personalizzato.

Vengono favorite le presenza di volontariato che arricchiscono la socializzazione e i contatti con il territorio (scuola, società sportive, catechesi parrocchiale, famiglie): la collaborazione e il coinvolgimento, a vari livelli, dei laici nel servizio ai minori è parte integrante del servizio educativo. In ogni casa non può mancare un impegno di sensibilizzazione al carisma di San Girolamo e l’animazione e formazione di singoli e famiglie all’affido e adozione come strumenti raffinati di solidarietà umana e cristiana. (http://www.somascos.org/minori.htm)

L’Opera dei Padri Somaschi:
http://www.siticattolici.it/Ordini_e_Istituti_Religiosi/Somaschi/

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Immagino che questa è solo la prima puntata…..

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chiave:
sant’Alessio, Somaschi, V.B., Vito Beatrice, s. Girolamo Emiliani, Aventino, Silvia Santucci, Pedofilia, violenza sessuale, abusi,  suicidio, prete, bimbo, giovane, operaio, Leggo, Il Messaggero, ansa, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Repubblica, Il Secolo XIX, Angela Camuso, Genova, minori, Carlo Taormina,

metterci la faccia nel mondo globale

don Paolo Itta

Vedo dai termini di ricerca
che viene ricercato il nome di don Paolo Itta.

 

 

 

 

 

 

Questo mare del web
è straordinario ed inquietante.

Una volta di un prete di chissà dove,
non si poteva sapere nulla,
nè tantomeno il volto,

Oggi il prete ci mette la faccia….

cosa innimmaginabile un tempo.

Nell’epoca globale,
ogni volto
è a disposizione di tutti,
ma questo
come un coltello
che è utile in cucina,

è altrettanto attrezzo criminale
per uccidere (ne uccide più la penna che la spada!).

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chiave:
don Paolo Itta, sant’Ippolito,

La samaritana al pozzo trova lo psicanalista

8 ott 2011 TV 2000 Luigi Accattoli

…«l’umanità tende al giudzio,
il più grande peccato è il giudizio…

questo Dio accetta senza giudicare.

Nell’umanità di oggi non c’è questa esperienza, è rara,

allora,
si va dallo psicanalista

per essere ascoltato senza giudizio,

questa è molto forte come immagine,

lo psicanalista è il rifugio

di una umanità che non sa rivolgersi a Dio.»
(…)
Luigi Accattoli – 10.30°min. al 10.55
http://www2.tv2000.it/s2ewtv2000/s2magazine/mediacenter_v3/vedimedia.jsp?title=8+ottobre+2011+-+Intervento+in+studio+del+vaticanista+Luigi+Accattoli&id_sito=1&stato=1&url_media=http%3A%2F%2Fwww2.tv2000.it%2Fvideos%2Fncdg%2Faccattoli8102011.wmv _________________________________________

Nella nostra società occidentale
l’istituzione religiosa, il sacerdote,
si è sempre inserito dai primordi della storia,
come mediatore tra il divino e l’umano,
tra Dio e l’uomo,
e questo soprattutto nella religione cristiana,
e poi continuato primariamente nella tradizione cattolica.

Quale è il problema che è risultato insopportabile a tanta umanità ?
che
colui che si è posto come intermediario tra Dio e l’umanità stessa,
è allo stesso tempo colui che emetteva e ancora emette un giudizio di condanna,
tale che fa risultare insopportabile il pensiero di un un Dio giudice.

Dunque
i primi responsabili del Dio giudice non è l’umanità che non sa rivolgersi a Dio,
ma quella porzione
composta dai sacerdoti intermediari,
da una chiesa intermediaria con Dio,

che ha svelato di Dio un giudice insopportabile ed inumano,
perchè insopportabili giudici si sono mostrati gli intemediari,

che in certi periodi incoraggiavano al rogo il peccatore,
poi incoraggiavano a sensi di colpa da suicidio,

e ancora oggi,
è incapace di capire l’umanità nella sua complessità.

Lo psicanalista
ha occupato lo spazio vuoto lasciato
dagli intermediari del sacro,

perchè
è capace di ascoltare senza giudicare,
perchè è capace di rianalizzare il tuo vissuto
e fartene prendere coscienza.

Freud è dell’Austria cattolica,
anche se il suo pensiero si sviluppa massimamente negli U.S.A.
dove i più rigidi e conservatori dell’esperienza dei protestanti europei,
hanno trovato lì la terra promessa,
guidata da precetti biblici,
senza anima,
con feroci pregiudizi,
che al confronto
i nostri cattolici più papisti del papa
sono al confronto, dei liberal….

Basti guardare al panorama U.S.A. degli Evangelical e delle varie sette pentecostali
che rispondono al solo bisogno di sicurezza, identità, ricchezza…..

Imbecilli
chi nella Chiesa
è stato incapace
di portare avanti e di ampliare le mirabili intuizioni di Ignazio di Loyola,
che con i suoi esercizi spirituali è stato precursore dell’analisi.

Dunque
se lo psicanalista è diventato rifugio,
lo è di quella umanità
che non trova chi la fa incontrare con Dio,
con un Essere perfettamente libero,
che ha creato l’umanità, perfettamente libera,
con il bene, il non bene, il male e il non male.

L’umanità
ha sete,
è assetata,

l’umanità
come la samaritana continua ad andare al pozzo,
ma chi trova al pozzo?

Forse ….. non Gesù….
ma lo psicanalista.

Sarà questo il motivo per cui …
sono molti i sacerdoti che studiano psicologia…..

Ma questo è solo un aspetto….
perchè lo psicanalista ha un suo spazio specifico,
che non è occupabile dai preti,
come non sono pochi i sacerdoti e religiosi/e
che usufruiscono della psicanalisi
per migliorare la propria capacità di relazionarsi con se stessi, con gli altri e con Dio.

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chiave:
Luigi Accattoli, TV 2000, Psicanalista, sacerdote, umanità, samaritana, Chiesa, Serra san Bruno, Ignazio di Loyola, Evangelical, Pentecostali, U.S.A.,

Vallini, crollava la Chiesa di Roma ?

Vallini, il crollo della Chiesa di Roma?

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=10ZLBF

Forse è utile ricordare questo articolo
del giugno 2011   

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave:
Agostino Vallini, Diocesi di Roma, battesimi, matrimoni

Quelle ordinazioni di maggio….. 2

cammino info maggio 2011 ordinazioni di Vallini

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave:
Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Iakel Carol, Ladislav Pokorny, Nelson Oswaldo Zubieta Vega, Paolo Itta, parroci, preti, romasette, Van Kien (Giuseppe) Nguyen, Cammino Neocatecumenale

Quelle Ordinazioni di maggio……

domenica 15 maggio s. Giovanni in Laterano - ordinazioni sacerdotali di neocatecumenali

domenica 15 maggio s. Giovanni in Laterano - ordinazioni sacerdotali di neocatecumenali

Domenica 15 maggio 2011
nella basilica di San Giovanni in Laterano,
il card. Agostino Vallini,
ha ordinato sacerdoti 5 diaconi del Collegio diocesano missionario Redemptoris Mater.
Vengono dal Cammino Neocatecumenale.
sono:
– don Paolo Itta, 37a. romano,
– don Iakel Carol, 35a. di nazionalità ungherese nato a Satu Mare, in Romania,
– don Ladislav Pokorny da Banskà Bistryca (Slovacchia),
– don Nelson Oswaldo Zubieta Vega, colombiano, originario di Zipaquirà,
– don Van Kien (Giuseppe) Nguyen, 37 a. vietnamita.

Sono entrati a far parte del presbiterio romano (incardinati nella diocesi di Roma).
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=7120
13 maggio 2011

Perchè questo dato di 5 preti quasi tutti non italiani, tutti neocatecumenali,
hanno  una forte eco nella lettera de i se-dicenti “I sacerdoti di Roma”?

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, romasette, Paolo Itta, Iakel Carol, Ladislav Pokorny, Nelson Oswaldo Zubieta Vega, Van Kien (Giuseppe) Nguyen,

Veridicità del testo della lettera su Vallini ?

Il Card. Agostino Vallini e i Vescovi di settore

Confesso
che il tenore della lettera sotto riportata
mi appare verosimile.

Un’occasione esperienziale me lo conferma.

Un vecchio amico sacerdote ha bisogno di un aiuto consiglio.

Telefono ad un vescovo ausiliare romano, che sacerdote conosco da decenni, di cui conservavo una stima enorme, che non ha mancato di vicinanza spirituale nell’accompagnare oltre che laici anche suoi confratelli sacerdoti anche quando qualcuno si è trovato in personali difficoltà.

Metto in contatto questo vescovo con il mio amico sacerdote.

Mi racconterà il mio amico sacerdote, che la preoccupazione primaria del vescovo
era sapere se aveva tendenze con fanciulli o omosessuali.

Il mio buon amico che è eterissimo, me lo riferì tra le altre cose che mi lasciarono molto, molto perplesso,
cominciai a pensare,
che era arrivato un momento di emergenza che impegnava i vescovi di settore con il Cardinale nelle problematiche pedofile e scoop omosessuali da stampa,
sottostimando
tutto il resto della persona che avevano dinanzi se non della restate Chiesa che è in Roma.

Vallini,
quando venne nella mia parrocchia,
la prima preoccupazione che ebbe
fu di annunciare che le accuse sulla stampa di aver non gestito seriamente il caso di pedofilia nella precedente diocesi di Albano erano infondate.

Questi messaggi,
nella dinamica psicologica di relazione vuoi persino con una comunità che si va ad incontrare,
la dicono lunga… sulle disposizioni di animo e psicologiche come del cardinale anche dei vescovi coadiutori di settore.

Incapacità di essere in ascolto del cuore,
perchè il cuore è pieno delle proprie paure.

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, Vescovi ausiliari di settore

Lettera sul Card. Agostino Vallini (firmato: i sacerdoti di Roma)

Non giurerei sull’attendibilità del testo riportato dal blog cattolico-tradizionalista, comunque:

Il card. Agostino Vallini e Il convegno della Diocesi di Roma

Santità,
Questa è una lettera aperta non una lettera anonima di quelle che circolano in Curia in queste settimane. Il contenuto è condiviso dalla grande maggioranza dei sacerdoti di Roma, la sua Diocesi.

Abbiamo conosciuto l’amabilità del Cardinale Ugo Poletti e in seguito l’intelligenza del Cardinale Camillo Ruini. Oggi siamo naufraghi dell’una e dell’altra.

Con quale criterio ci avete mandato l’attuale Cardinale Vicario? All’annuncio della sua nomina, nonostante le pessime notizie ricevute dal clero di Napoli e di Albano, eravamo ben disposti. Dopo tre anni ci permetta di esprimerle il nostro sfogo sincero e doveroso. Siamo molto amareggiati ma non rassegnati. La recente morte di crepacuore di un giovane sacerdote ci ha convinti a esporle alcuni fatti, tra i tanti, che sono ormai l’agire quotidiano del Cardinale Vicario.

1.
L’autoritarismo del Cardinale Vallini è impressionante. Solo come esempio, nel presentare ai capi ufficio del Vicariato il nuovo Segretario Generale ha detto con piglio militare: “Per quanto riguarda il Segretario Generale, non è più come in passato; adesso chi governa sono
solo io.” Nel presentare il nuovo Rettore del Seminario Maggiore ha detto: “Mi rendo conto che Don Concetto è un po’ debole come Rettore, ma alle spalle ci sono io che intervengo.” Nell’uno e nell’altro caso i due tra i più stretti collaboratori sono stati esautorati e delegittimati davanti a tutto il clero. Il Segretario Generale non ha alcuna autorità ed è impaurito di ogni azione che compie per le imprevedibili reazioni coleriche del Vicario; si può immaginare cosa sarà per il seminario.

2.
Un capitolo estremamente doloroso è quello delle vocazioni. In questi tre anni il seminario si è completamente svuotato per la sua testardaggine di accogliere solo i nativi di Roma, privando la diocesi della sua vocazione universale. A Roma infatti giungono tanti giovani da ogni parte d’Italia per gli studi universitari; è naturale che maturino vocazioni sacerdotali, ma il Cardinale Vallini non ne vuole sapere. Come se non bastasse ha mandato via da Roma tutti i sacerdoti non incardinati, anche quelli che erano stati inviati con il pieno consenso dei loro vescovi.
Bravi sacerdoti dediti alla pastorale e agli studi, con il solo difetto di non essere di Roma. Il loro contributo veniva dato nelle parrocchie, negli ospedali e nelle cappellanie. Oggi la Diocesi si ritrova molto più povera di preti e senza vocazioni. Con questo suo criterio dovrebbero lasciare Roma i tre quarti dei sacerdoti, tutti i vescovi ausiliari e, se permette, lo stesso Cardinale Vicario. Nel 2010 sono entrati in seminario solo tre seminaristi e lo stesso avverrà quest’anno. Per il futuro, non sarà certamente un sacerdote del Cammino neocatecumenale a risolvere i problemi vocazionali.

3. Se questi sono i criteri per le vocazioni perché dovremmo avere come Vicegerente un suo amico intimo che viene da Napoli? Il Cardinale non manca di strategie quando vuole. Per Monsignor lannone ha telefonato a tutti i vescovi del Lazio perché presentassero al Nunzio il nome del suo beniamino per il trasferimento da vescovo ausiliare di Napoli alla diocesi di Sora. Adesso lo vuole come Vicegerente. La fama di Mons. lannone ormai è giunta anche a noi. E’ a totale digiuno della conoscenza di Roma e del clero romano. E’ una brutta copia di Vallini: stesso autoritarismo e stessa ossessione per il sesso. Ci domandiamo se Roma è diventata una provincia di Napoli.

4.
Dopo tre anni la Diocesi non sa ancora dove andare. Potevamo capire che il primo anno era dedicato alla revisione ma adesso manca completamente un progetto pastorale di largo respiro per orientare il lavoro delle parrocchie e il nostro impegno di sacerdoti. Il Cardinale Vallini però non è all’altezza. Manca di spessore intellettuale e culturale per elaborare un progetto pastorale; inoltre, non ha nemmeno l’umiltà per riconoscere il suo limite e affidarsi a collaboratori in grado di farlo. Da alcuni atteggiamenti purtroppo sembra riservare un’invidia viscerale nei confronti di sacerdoti ben preparati che erano stati destinati a incarichi accademici o di impegno culturale.
L’emarginazione di Don Marco Frisina è soltanto l’esempio più eclatante.

5.
Un altro capitolo doloroso è il rapporto con noi sacerdoti. Ci eravamo illusi di un giorno della settimana a nostra disposizione per essere ricevuti senza appuntamento. Oggi abbiamo perfino paura di avvicinarci a quell’ufficio. Siamo visti tutti con sospetto, giudicati e rimproverati senza poterci difendere e ricattati con la minaccia di lasciarci senza stipendio. Su ognuno di noi grava l’ipoteca messa dai suoi due fidatissimi consiglieri che non ci conoscono. E’ risaputo quante volte ormai le urla del Vicario oltrepassano il suo ufficio quando riceve qualche povero confratello anche tra i più anziani. I suoi scatti d’ira sono sempre più frequenti, salta perfino sulla poltrona e giunge addirittura ad avere la bava alla bocca per la violenza delle reazioni. E’ ossessionato dal sospetto di omosessualità come se i rari casi accaduti in diocesi devono compromettere la rettitudine dell’intero presbiterio. Potrà sembrare incredibile, ma quando entra nelle parrocchie per la prima volta e
incontra i sacerdoti e il consiglio pastorale le sue uniche espressioni sono quelle del rimprovero, del sospetto e della minaccia. Molti sacerdoti sono stati umiliati con trasferimenti immotivati e repentini senza alcuna giustificazione. Ormai diversi tra di noi per sfuggire alle sue intemperanze hanno scelto di incardinarsi altrove e alcuni pensano seriamente di farlo nel prossimo futuro. Altri non trovando in lui la dovuta paternità hanno abbandonato il sacerdozio. Comportamenti degni di un maresciallo dei carabinieri non di un vescovo.

6. Ci aspettavamo un Vicario sincero e riscontriamo l’ipocrisia e la falsità dei suoi comportamenti dietro un sorriso degno delle iene. Quando ti prende la mano per stringerla sul petto, tipico delle suore, allora è il segno che vuole una confidenza su qualcuno, vera forma di spionaggio, e per questo dobbiamo stare attenti a non compromettere i confratelli. Abbiamo imparato ben presto che quanto il Vicario ti dice davanti raramente corrisponde a ciò che pensa e dice alle spalle. Un comportamento dagli effetti devastanti nel rapporto tra noi e lui e tra tutto il clero. Prevale il clima di sospetto su tutto e su tutti che rende la diocesi un luogo infelice dove non ci fidiamo più di nessuno e siamo costretti al silenzio.

7. Questo clima si riflette anche tra i vescovi ausiliari. Il terrore è tale che non è consentita alcuna critica anche quando motivata. Manca il confronto e il dialogo soprattutto nella nomina dei parroci e nei trasferimenti. Siamo lasciati soli a noi stessi. Succede perfino che i vescovi ausiliari ci consigliano di non parlare e di non contrastare il Vicario per evitare le sue imprevedibili e talvolta violente relazioni.

8. Data la sua ossessione molti di noi si domandano cosa faccia di nuovo a Roma Monsignor Brandolini, nominato dal Cardinale Vallini Vicario capitolare di San Giovanni. Santità, Lei ricorderà Mons. Brandolini perché dalle pagine di La Repubblica ha espresso il suo profondo disappunto nei suoi confronti per il Motu proprio Summorum Pontificum che lui vedeva come un attacco frontale all’opera riformatrice del suo maestro e mentore Mons. Bugnini. Però Mons. Brandolini ha favorito in tutti i modi la nomina di Mons. lannone a suo successore a Sora e adesso è uomo di fiducia del Vicario. Per questo il Cardinale Vallini non sente e non vede quanto succede con lo stuolo di giovani accoliti della Basilica. Le voci corrono veloci ma se toccano Mons. Brandolini si fermano alla soglia dell’ufficio del Vicario.

Santità, Sappiamo che non accadrà nulla. Noi continueremo ad impegnarci nel nostro lavoro pastorale. Roma ha una lunga storia e saprà superare anche questo disastro. Noi però siamo moralmente obbligati a farlo sapere. Ci permetta di dirle che non meritiamo questo momento di terrore, di sfiducia e di decadenza.

I Sacerdoti di Roma

Fonte: http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2011/09/lettera-dei-sacerdoti-romani-sul-card.html

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, chiesaepostconcilio.blogspot.com

26 ott. il Card. Vallini aveva incontrato i preti romani

Card. Agostino Vallini

Il 26 settembre 2011
Il card. Vallini incontrava il presbiterio romano :

“Nelle scorse settimane,
nel preparare questo incontro,
mi sono domandato:
qual è oggi lo stato di salute del nostro presbiterio?

A me pare di poter rispondere che complessivamente è buono.

Nondimeno, considerando la realtà che ci circonda,
mi pare di capire anche che, accanto a tante cose positive ed incoraggianti,
alla gioia del nostro essere preti, al servizio generoso e all’amore alla gente, all’amicizia tra
di noi, sulla vita sacerdotale personale e di presbiterio gravi in qualche misura
– come mi è stato più volte segnalato anche da diversi di voi –
il peso della fatica quotidiana di convivere con un clima generale
non sempre gradevole ed un certo appesantimento che portano o possono portare talvolta ad un
“abbassamento di entusiasmo”.

Mi sono chiesto allora: da che cosa può dipendere? Ho riflettuto a lungo
e crederei di rispondere così: viviamo in un momento storico nel quale un
insieme di fattori culturali, sociali ed ecclesiali pesano anche sulla nostra vita
sacerdotale……… ”

http://www.romasette.it/modules/AMS/article.php?storyid=397

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

don Stefano TARDANI

…. ma perchè cercano ogni giorno don Stefano TARDANI su Google ?

Questa in parte la ricerca che appariva nel mio blog di stamani,
ma ogni giorno il suo nome è ricercato con diverse aggettivazioni.

ricerche su don Stefano Tardani

Quello di:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=TARDANI

c’è del marcio nelle Famiglie e nella Chiesa

Preti?

Sono giorni che rifletto
su una delle ultime di Genova.

Don Riccardo Seppia e il suo mondo di vita compulsivo-sessuale, con contorno di droga e minorenni.

La commedia all’italiana del Card. Angelo Bagnasco.

Sia chiaro.

Questa di don Riccardo,
non è e non sarà l’ultima della serie.

La stampa e media vari,
ne hanno per aumentare la loro audience.

I cattolici cadono dalle nuvole…..

Eppure
il simbolico don Riccardo,
è nato in una delle nostre italianissime normali famiglie,

nella famiglia che a parole viene indicata con retorica come,
la prima Chiesa.

Ecco,
con retorica!

Il marcio comincia dalle tante vite familiari piene di frammenti calpestati,
di fobie non elaborate,
colme di incapacità di
essere in ascolto tra marito e moglie,
essere in ascolto tra genitori e figli.

Da questo nucleo vitale,
il marcio,
si allarga alla vita ecclesiale,
la parrocchia,
gli istituti di formazione alla vita sacerdotale, religiosa o civile,
quelle scuole cattoliche che reclamano continuamente soldi dallo stato.

Ho mai sentito nessuno,
che abbia mai detto STOP,
fermate immediatamente i giochi,
cerchiamo di capire che cosa stiamo combinando,
quale futuro stiamo preparando.

NESSUNO.

E non accetto scuse…..
i vari documenti vaticani,

il papa che a 80anni era un ingenuo…..
quello che oggi è un vecchietto,
viveva tra i giovani,
era un professore universitario,
pur senza aver mai vissuto la vita pastorale parrocchiale,
per qualche anno ha fatto persino il vescovo,
ha diretto uno dei più importanti dicasteri vaticani
dove non si poteva non sapere……

Eppure
la formazione alla vita sacerdotale o consacrata-religiosa per uomini e donne,
ha un profondo buco nero,
e quei formatori, che vedono lontano…. hanno seria capacità di discernimento,
sono pochi, pochissimi, quattro gatti,
spesso vengono chiamati rompiballe.

La stampa?
Non ne capisce una emerita ceppa,
a loro interessa sguazzare nel fango puzzolente.

Sono incazzato,
perchè continuano a tappare le varie fessure che si aprono in una immensa diga……

Continuano a confidare nel bimillenarismo di una Istituzione….
che pensano eterna, “ma sì tutto passa…. e noi rimaniamo…”

ma
mille anni
sono come il giorno di ieri che è già passato…. (Sl.89).

Quante famiglie ancora oggi commettono l’errore che davanti ad una problematica familiare,
ancora si rivolgono al prete che gioca ancora a fare il “prete-uomo-dio di buon senso”,
e quanto danno si sta continuando ancora a produrre……
perchè
il prete se non ha avuto una formazione psicopedagogica accertata
è completamente incapace di gestire se stesso
e di aiutare gli altri a gestirsi.

Si continuano a mettere gruppi,
comunità,
persone,
nelle mani di troppi preti,
ormai incapaci completamente di far fronte
ad un mondo/persone che chiede
di essere capaci di assumersi pienamente
la responsabilità dell’accogliere la libertà,
di far venire fuori maieuticamente
la responsabilità alla libertà nella vita delle altre persone che lo incontrano.

Qualche vescovo lo capisce,
ma non può farci nulla,
non ha altro materiale,
si adegua,
non si pone in questione,

qualcun’altro le domande se le pone,
deve stare attendo alle parole che usa nel porsi le domande…
dovesse essere sentito in vaticano…….. lo dimettono…. e forse bisogna avere le palle di rischiare….

Nella maggior parte dei casi,
è tutto abbandonato
al buon senso….
all’inventiva….
e…
“io, speriamo che me la cavo”.

Ormai,
le notizie sono diventate di attesa….
dopo don Riccardo,
e poi…..
e poi…..

Un grazie sentito
alle famiglie,
alle parrocchie,
ai rettori di seminario,
ai vescovi…….

Ratzinger

Preti, castità e giovani……

Ricordati bene una cosa:
l’unica vera soluzione è la castità.

Tu puoi pensare che se soddisfi la sollecitazione sessuale
dopo sarai tranquillo;
e non è vero.

Non te ne liberi dando sfogo alla sessualità,
facendo sesso…

Al contrario, ne diventi sempre più vittima;
farai sempre più fatica a gestire la tua sessualità.

La castità è la forma dell’amore;

è cioè ciò che ti permette di usare la sessualità correttamente,
e non per il tuo egoismo.

La castità ti servirà sempre:
adesso che non sei fidanzato,
dopo quando sarai fidanzato,
dopo ancora nel matrimonio,
e poi quando sarai vedovo.

La castità è l’unica vera soluzione.

http://www.donmarcoceccarelli.it/pdf/riflessioni/castita.pdf

http://www.facebook.com/pages/Mons-Marco-Ceccarelli/56678136257
———————-

Mi fa piacere
trovare qualcosa da copiare e incollare.

Questa è una riflessione di don Marco Ceccarelli di Roma,
ragazzetto al Seminario Minore Romano,
passaggio al Seminario Maggiore Romano,
Ordinazione sacerdotale,

che ha avuto alcune esperienze da viceparroco in qualche parrocchia romana,
molto portato per le cerimonie,
chi lo ricorda come
Consulente ecclesiastico dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (!)
ora con la sua fascia paonazza da monsignore
lo si può ammirare tra i giovani dell’Università Statale Romatre, Cappellano dell’Ateneo,
un “giovane” del ’61 pronto ad intercettare il moto spontaneo dell’animo giovanile.

Certo,
ho come l’impressione che gente come Rulla, Cencini, Manenti,
o lavorano per la gloria di Dio o lavorano per nulla….

Forse lo scopo ultimo è intercettare una nuova meglio gioventù futura schizzofrenica e incapace di relazione con se stessi e con gli altri, magari spaventati dalla cecità!

Mah!

Ut in omnibus glorificetur Deus!

Pedofilia de’ preti……

Perchè non escono fuori le domande VERE
sui fatti di pedofilia che emergono da vite di preti,
da vite di sacerdoti?

E’ questo che mi fa incazzare veramente!

Si parla delle strette che apparentemente metterebbe Ratzinger,
ma

nessuno pone le domande VERE,
nessuno le propone,
e
il mondo dei chierici e vescovi
si guardano bene dal discuterne con la sincerità chiesta dal Rabbì Gesù,

(per non dare scandalo!?)

in tanto si pubblicano documenti

a cui persino un  bravissimo vaticanista che stimo
dà un credito eccessivo
forse
perche non conosce i labirinti….
o
non vuole vedere……

Basterebbe veramente poco
per cercare di dire
la comprensione di quello che sta accadendo
di spiegarlo anche ai poveri cattolici,
per rincoraggiarli,
proprio perchè i cattolici aiutino i preti,
perchè i cattolici aiutino i preti a rimenere preti
o che divengano capaci di incoraggiare i preti
a lasciare il ministero sacerdotale.

Tutto
permane nel
SECRETUM

si pubblicano documenti,
ne parlano in “cappelle private”,

i cattolici sono sconvolti,
e il papa?
la curia vaticana?

pubblica documenti,
per i cattolici presi per imbecilli
il popolino ignorante.

Vescovo Bagnasco
ma veramente pensi
che tutti i cattolici
abbiano l’anello al naso
davanti al tuo sgomento da sceneggiata?

Don Domenico Pezzini – 13

priest or men

Scrive Giuseppe questa notte:

«Esprimo la mia solidarietà al mio caro prof. domenico pezzini e lo ringrazio per quanto ha fatto per tutti gli omofili cristiani e non.
Forza e coraggio.
Spero nella sua assoluzione piena.
Dopo tutto per noi conta il giudice Celeste.»
_______________________________________
ne faccio il post di questa mattina:
_______________________________________

Continuo a leggere attestati di apprezzamento nei confronti del prof. Pezzini.

Accade anche per altri sacerdoti accusati come il professore.

E’ anche vero che in questo ultimo decennio tutti noi cattolici abbiamo enormemente sofferto per le notizie giunteci sui nostri sacerdoti come anche vescovi accusati di pedofilia (che nei secoli passati era trattata solo in “camera caritatis”)

Continuo a pormi numerose questioni e qui ne enumero solo qualcuna:

1.
I cattolici con la gerarchia non vogliono porsi in profondità le domande più inquietanti sul tanto bene che si pone in essere e sul male che allo stesso tempo coabitano nella persona, soprattutto quando questo male è l’imporsi sessualmente su un ragazzino/a che non è ancora pienamente libero/a di esprimere la propria personalità.

2.
Per noi uomini e donne nel mondo,
il giudice che mantiene un ordine contro il male e l’ingiustizia
è il giudice umano che non ha altro che normali elementi umani su cui basarsi per capire il male e l’ingiustizia messa in opera da una persona.

3.
Il Giudice Celeste, sarà una gran cosa,
se vuole essere utile alle persone che vivono qui e ora,
non può fare pressocchè nulla,
perchè rispetta la libertà delle sue creature,
quindi non è di gran coraggio il pensiero al futuro dopo la morte, anche se Pezzini ha 74 anni e quest’anno celebra il suo 50° di sacerdozio.

4.
I cattolici e la gerarchia,
rimuovono così bene tutto il discorso concreto, vero, non catechistico, intorno alla sessualità,
tenendone solo dal lato della totale repressione,
che sono incapaci di una pubblica discussione intorno a tutte le espressioni delle sessualità,
costringendo ogni uomo e ogni donna a portare da solo il peso della comprensione-identità profonda della propria sessualità.
Questo da secoli e soprattutto negli ultimi tempi, sta facendo un gran male a tutti gli uomini e a tutte le donne cattolici.

5.
Sono pochissimi i teologi cattolici che “hanno le palle” di discutere, scrivere, pubblicare sulle sessualità senza il timore di ricatti della gerarchia.
Ormai riescono a farlo teologi-preti vicini al “giorno del giudizio” o teologi-laici che si sono assicurati la protezione dal contro delle gerarchie vaticane.

6.
Nel caso di don Domenico Pezzini,
pur prendendo atto dei vari apprezzamenti che vengono espressi qui sul web,
ma ce ne sono tanti anche fuori dal web,
si può dire che i tanti che lo conoscono nel suo essere persona di discernimento spirituale, di docente, di sacerdote che ha tenuto tanti esercizi spirituali in tanti istituti religiosi, di confessore,
tutti sono sconvolti dagli avvenimenti che lo accusano e sperano nei successivi gradi di giudizio.

In quest’ultimo punto è il “busillis”.

Il Giudice ha il dovere di giudicare secondo gli elementi probanti che ha sul tavolo,

i cattolici avrebbero il dovere di parlare, di capire, di chiedersi tra loro spiegazioni, tralasciando fondamentalismi e integralismi che creano mostri….

ma spesso è come parlare al vento….

Precedenti:
su Incompiutezza-don Domenico Pezzini

Se il prete è senza Chiesa, senza il suo popolo…

Sabato 26 marzo 2011

1. E’Sabato. Sono le 10:30 quando raggiungiamo l’Istituto religioso e finalmente […]

Sono nell’Istituto religioso, l’ospizio.

Nel parlatorio la luce è debole.

Il Padre è sempre sorridente.

La sua voce un pò tremula, afferrava i pensieri che mi comunicava,
sempre in quel modo pacato,
così come lo conoscevo sin dal suo giovanile sacerdozio.

Il suo sorriso si univa alla luce brillante degli occhi.

S’è fatta l’ora del pranzo.
L’abbraccio è forte.

Nel mio cuore l’impegno di non far passare invano una settimana
senza che io abbia creato una presenza d’affetto da fargli pervenire.

Perchè, anche quando la luce dell’intelletto dovesse affievolirsi,
un segno, il mio segno gli sia accanto e accanto al Servo Sofferente Gesù.

Risalgo in auto, i pensieri si affollano incasinando i miei neuroni…..

La sua Parrocchia, quella sua Chiesa, costruita con Cristo e con il popolo cristiano giorno per giorno, […]
(continuerò…)

Ha dato tutta la sua vita, ora è da rottamare, è un sacerdote

old priest

old priest

Sabato 26 marzo 2011

E’Sabato.
Sono le 10:30 quando raggiungiamo l’Istituto religioso e finalmente abbraccerò il mio vecchio amato Padre che il vescovo di Roma ha abbandonato in quella sorta di ospizio, quel Padre che ha dato tutta la vita alla Comunità Ecclesiale di Roma.

Mi fermo davanti al cancello, spingo il pulsante del citofono e la voce femminile mi risponde:”vedo se cè, intanto le apro il cancello”.

Lo sò.
L’impocrisia tocca tutti.
Avevo parlato pochi minuti prima con il Padre. Era in camera dove è relegato, d’altronde non ha la libertà di muoversi, per cui mi sembra una perfetta imbecillità quanto mi dice quella voce femminile zitella.

Quando entro, la suora mi annuncia che il Padre è stato chiamato, io mi devo accomodare in un parlatorio. (certo sembra roba da carceri o da vecchi seminari di una volta o da vecchi istituti religiosi…. quegli anni ’40 o ’50, comprensibile oggi soltanto nei monasteri che hanno la clausura [privacy stretta per i monaci o monache che hanno scelto quella vita]!).

Quando il Padre arriva, finalmente posso mostrare la mia felicità,
quante volte avevo provato ad andarlo a trovare,
e non mi era mai riuscito di andare a buon fine.

Gli dico che ci dobbiamo accomodare in parlatorio,
lui vorrebbe andare in camera,
lo capisco,
la camera è il suo spazio personale, identitario, le sue cose, i suoi libri,
ma lo invito ad entrare in parlatorio,
non ho alcuna voglia che la buzzicona alla guardiola dell’ingresso mi si metta a fare storie,
già mi è stato abbastanza difficile arrivare fino a lui.

Ti ricordi Padre quando ero bambino e ogni volta che venivi a trovarci ci portavi tanta cioccolata?
Ti ricordi quei miei compleanni di bambino? e i capricci dei miei fratellini.
Ti ricordi quando ci hai portato sulla neve a Monte Livata?
E quella strana chiesa che ti avevano dato che stava crollando?

Piu’ d’una volta il Padre scusandosi in mille modi, si assenta per ritornare in camera e prendere qualche foglietto da portarmi, da farmi vedere.

La luce è debole nel parlatorio.
Io trattengo la mia amarezza in gola.
Mostro una ipocrita vivacità!

E’ sempre sorridente il Padre,
ricorda continuamente la sua vita in parrocchia fino a qualche hanno fa’, quella era la sua vita, quella era la sua identità di sacerdote, stare tra la gente.

Ora nella vecchiaia è isolato, come un monaco che non ha mai scelto di fare il monaco!

Ma il Padre sorride, dinanzi agli ordini delle superiori autorità, lui accetta e sorride, ha sempre sorriso dinanzi ad ogni difficoltà,
e così ha portato avanti tutte le chiese che gli sono state affidate, fino a costruirne interamente una, una comunità, una Chiesa.
Si accontentava di essere ormai l’ultima ruota del carro, ma di vivere tra la gente.

Il prete esiste solo in rapporto e servizio al popolo, da solo non è piu’ nulla.

(e… penso a quei cardinali con la pancia piena, che predicano bene sui preti, ma abitano in Palazzi, con tanto di domestici, autisti, accuditi, vero card. Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione del Clero???)

(e penso al cardinal Agostino Vallini che ora 70enne abitante nella cattedrale di s.Giovanni in Laterano a cui spetterà la dorata vecchiaia)

(e penso al cardinal Camillo Ruini, 80enne, che abita in un immenso appartamento privato con tanto di personale di servizio, ricavato nel Pontificio Seminario Romano Minore, in Viale Vaticano 42, dove ospita periodicamente Berlusconi e politici italiani.. a che titolo? Boh! libero di muoversi a suo piacimento, periodicamente intervistato come lo era il Cossiga quando era”fuori”… dalla grazia e dalla realtà…)

(e penso al vescovo amministratore di Orvieto, Giovanni Marra, 80enne….)
(continuerò…)

Mater mea, Fiducia mea

O sei il Curato d’Ars, o meglio che ti suicidi (intorno alle parole di card. Piacenza)

un prete - the priest - prètre

“Non possiamo deludere il popolo santo di Dio, che attende pastori santi come il curato d’Ars.”

Card. Mauro Piacenza Osservatore Romano 23 marzo 2011
______________________________________________________

Dunque o si è come il santo Curato d’Ars,
o l’arternativa è suicidarsi?

Dal prete solo la perfezione assoluta?

E’ questo il messaggio che si lancia ai preti
e soprattutto alla gente,
alla massa,

Abbiate preti perfetti!

Solo perfetti nella santità.

Altrimenti fate come Mc Donalds,
alla fine della giornata buttano tutte le cibarie non consumate.

Ecco,
troppo spesso i preti sono buttati nell’immondizia
perchè imperfetti,
perchè non si sono lasciati consumare,
o non c’è stato il tempo di consumarli……

Incapaci di superare lo stadio dell’umanità….
per essere superiori agli altri,
e purtroppo con le umane miserie di tutti gli altri uomini.

Preti da gettare nell’immondizia… dans la poubelle…

Da prevedere la raccolta differenziata anche per i preti di scarto…

Risultato dell’anno sacerdotale!!!

Vedi sacerdoti suicidi:
https://incompiutezza.wordpress.com/2011/03/15/sacerdoti-suicidi-ultimo-l8-marzo-2011/

Psicopatologia del sacerdozio in Mauro Piacenza (cardinale)

Il celibato sacerdotale. Questione di radicalità evangelica.
di Mauro Piacenza (cardinale) (OR 23 mar. 2011)

coelibatus?

[…]
“”Il celibato è questione di radicalismo evangelico.
Povertà, castità e obbedienza non sono consigli riservati in modo esclusivo ai religiosi.”

[…]

“Non possiamo deludere il popolo santo di Dio, che attende pastori santi come il curato d’Ars.”

Dobbiamo essere radicali nella sequela Christi senza temere il calo del numero dei chierici.

“Infatti, tale numero decresce quando si abbassa la temperatura della fede, perché le vocazioni sono “affare” divino e non umano.”

“Esse seguono la logica divina che è stoltezza agli occhi umani.”

[…]
“La radice teologica del celibato, dunque,
è da rintracciare nella nuova identità che viene donata a colui che è insignito del sacramento dell’Ordine.
La centralità della dimensione ontologica e sacramentale e la conseguente strutturale dimensione eucaristica del sacerdozio rappresentano gli ambiti di

comprensione, sviluppo e fedeltà esistenziale al celibato.

La questione, allora, riguarda la qualità della fede.

Una comunità che non avesse in grande stima il celibato, quale attesa del Regno o quale tensione eucaristica potrebbe vivere?”

__________________________________

Povertà, castità e obbedienza  sono lo specifico di chi ha scoperto tra i laici nel mondo monastico il vivere nell’escatologia per il Regno dei Cieli.
Cosa c’entrano i sacerdoti?

Povertà, castità e obbedienza fanno i sacerdoti più santi delle stesse persone componenti il popolo di Dio?

Quindi abbiamo santi di serie A e santi di serie B.

La sequela Christi, fino a prova contraria non è specifico del sacerdote,
ma è la chiamata di OGNI cristiano, di ogni uomo/donna.

Ma qui appare come il solo specifico del prete/chierico,
lasciando intendere che il laico può fare a meno di essere alla sequela Christi .

Possibile che per don Mauro Piacenza è solo il celibato che rende credibile e stimabile il sacerdote agli occhi della comunità?
E’ questo che aveva detto Gesù?

Vi riconosceranno….??????    da cosa???

Veramente il celibato dei preti mette in questione la qualità della fede?

O mette in questione la sclerosi di vecchi uomini di curia vaticana?

Franjo Jurcevic, prete perseguitato?

Franjo Jurcevic – Croazia (http://zupnik.blog.hr/)

 

E’ parroco di Castua presso Fiume in Croazia

E’ condannato a 3 mesi di carcere con la condizionale dalla corte del tribunale cittadino di Fiume, presieduta dal giudice Sandra Vuckovic, per omofobia e discriminazione su base sessuale.

Il sacerdote era già famoso per le sue affermazioni di odio contro i serbi, a favore della pena di morte.

Sul suo Blog aveva scritto sue opinioni pur sempre legittimamente personali incitanti all’odio contro il pride e i gay di Belgrado nell’autunno del 2010.

Ricercando su codesto prete in Web,

viene fuori una chicca splendida:

 

Totale sostegno a
don Franjo Jurcevic

Da chi?

+VENERABILIS+

I preti più froci,

I preti più omofobi della rete,

che amano farsi chiamare “omosensibili”

perché per loro Gay o omosessuale

sa di sporco, di immondo,

ed esprimono tutto il loro odio per i diversi da loro

che si riconoscono come gay

Gente strana! O froci strani!

Cosa scrive  +VENERABILIS+:

 

Totale sostegno a
don Franjo Jurcevic

Questo confratello sacerdote si è permesso di dire la sua sul gay pride di Belgrado(Serbia).

Ha osato opporsi alla lobby GAYista transazionale scrivendo quello che pensava sui partecipanti a tali esibizionismo

 che danneggia l’immagine di tutti gli omoSENSIBILI.

Come noi, si oppone a quella frangia estremista di omoSENSIBILI

che non rappresentano per niente i milioni di omoSENSIBILI nel mondo.

Il diritto alla libertà di parola non vale solo per gli estremisti GAYisti

ma anche per i sacerdoti cattolici.

Anche se non si è in totale accordo con qualcuno si deve rispettare la liberta di parola dell’altro.

La lobby GAYista non rispetta la liberta di parola di quelli che si oppongono alla sua ideologia e al suo agenda e ancora meno se è un sacerdote cattolico ha dire la sua contro il gay pride.

+VENERABILIS+ difende la liberta di parola di don Franjo Jurcevic.

Facendo condannare quel sacerdote,

la lobby GAYista cerca a ridurre al silenzio ogni opposizione alla sua agenda e alla sua ideologia.

Dietro alla lobby GAYista chi c’è ?

Un caro saluto ai massoni !

Don Franjo è stato condannato per aver scritto questo sul suo blog: “Bravi i cittadini normali di Belgrado! Così la gente normale dovrebbe reagire quando i malati occupano lo spazio pubblico”.
Personalmente, dopo tutto quel disordine successo a Belgrado per quella sfilata provocatoria di alcuni estremisti GAYisti,

scriverei quasi la stessa cosa su questo blog: “Bravi i cittadini normali di Belgrado! Così la gente normale dovrebbe reagire quando i fautori del desordine sociale occupano lo spazio pubblico”.

Franjo Jurcevic +VENERABILIS+

Sembra di leggere pontifexxi

Alla prossima.

Il sacerdozio, di Mauro Piacenza (cardinale)

ALBERTO CUTIE (AP Photo/Tony Gutierrez)

ALBERTO CUTIE (AP Photo/Tony Gutierrez)

Il celibato sacerdotale. Questione di radicalità evangelica.
di Mauro Piacenza (cardinale)

“Residuo preconciliare e mera legge ecclesiastica.
Sono queste, in definitiva, le principali e più dannose obiezioni che riaffiorano nel periodico riaccendersi del dibattito sul celibato sacerdotale.
Eppure, niente di questo ha reale fondamento, sia che si guardi ai documenti del concilio Vaticano II, sia che ci si soffermi sul magistero pontificio.”
[…]
“Il celibato è un dono del Signore che il sacerdote è chiamato liberamente ad accogliere e a vivere in pienezza.”
[…]
“l’insegnamento papale degli ultimi decenni, da Pio XI a Benedetto XVI, è concorde nel fondare il celibato sulla realtà teologica del sacerdozio ministeriale,”
[…]

“celibato a mera legge ecclesiastica.” (…)
“Esso, infatti, è una legge
solo perché è un’esigenza intrinseca del sacerdozio e della configurazione a Cristo che il sacramento dell’Ordine determina.”
[…]
“In ogni caso, il dibattito sul celibato, che periodicamente nei secoli si è riacceso, certamente non favorisce la serenità delle giovani generazioni nel comprendere un dato così determinante della vita sacerdotale.”

Fonte:
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/commenti/2011/067q01b1.html

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Il 23 marzo 2011
queste erano alcune delle espressioni scritte dal cardinal Mauro Piacenza sull’Osservatore Romano.

Piacenza ci dice:
– il celibato è un dono,
– il sacerdote è libero di accoglierlo e viverlo.

Fin qui ci siamo, è persino logico.

Un uomo sacerdote può avere il dono del celibato o della castita’ (=astinenza sessuale).

Ma Piacenza ci fa entrare nell’assurdo:
il celibato si fonda sulla realtà teologica del sacerdozio ministeriale.

E qui siamo proprio fuori dalla grazia.
Un dato disciplinare come il celibato/astinenza sessuale viene fondato teologicamente dopo secoli di esistenza del sacerdozio stesso.

Essere celibi, da nessuna parte è scritto che è consustanziale al sacerdozio o parte ontologica del sacerdozio,
eppure con una operazione di pura superficialità non argomentata,
diviene parte integrante della teologia del sacerdozio,
all’insaputa di Gesù stesso.

Gesù è celibe, Gesù è sacerdote, quindi i sacerdoti devono essere celibi.

Perfetto sillogismo,
ma di cui Gesù non si è mai lontanamente sognato di crearne presupposti teologici.

Celibato e castità,
saranno presupposti che scopriranno alcuni laici,
che si ritireranno nelle “lavre”, nel deserto, nei primi cenobi storici.

Ma niente affatto per presupposti di chierici o per la vita sacerdotale.

Mr. Mauro Piacenza,
dalla sua cadrega cardinalizia non fa altro che affermazioni autoreferenziali,
che non hanno fondamento storico nè apostolico,
e magari pensa di aver scritto di altissima teologia!!!

Ma Mauro Piacenza ha paura per le giovani generazioni,
infatti nel suo clericalese,
è incapace a parlare alle giovani generazioni del sacerdozio.

Il sacerdozio che è nella mente di Mauro Piacenza,
può essere da rifuggire,
in quanto irreale e inumano.

Ma Mauro,
abbi pazienza!
Ma quanti sono i sacerdoti che fanno sesso con donne o uomini a seconda delle loro tendenze,
e poi celebrano messa, confessano, sono bravi padri spirituali, aiutano la crescita spirituale delle persone?
Non credo che lo vengono a dire a te! Vero?

Resta nel foro della coscienza personale.
Non lo sapremo nè io nè te.

Ma perchè ti ostini a negare l’evidenza?
I sacerdoti sono uomini che non hanno fatto la scelta monastica,
non appartiene a loro nè la castità, nè il celibato,
Gesù stesso non l’ha previsto.

E’ vero!
ci sono infiniti libri che affrontano la questione sacerdozio-celibato-castità.
Ma io e te sappiamo che sono un mucchio di panzane.

Caro don Mauro ritorna in te, e prova a scrivere qualcosa di più sensato.

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Ma chi è don Mauro Piacenza ora cardinale?

Nato a Genova il 15 settembre 1944.
Ordinato sacerdote il 21 dicembre 1969.
Laureato in diritto canonico.
A Genova è stato docente di diritto canonico nella facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale
quindi, docente di cultura Contemporanea all’Istituto Superiore di Scienze Religiose,
quindi, delegato dell’arcivescovo di Genova per l’Università e la Cultura,
quindi, Giudice presso i Tribunali Ecclesiastici diocesano regionale,
quindi, assistente diocesano del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale,
quindi, addetto stampa Arcivescovile,
quindi, Canonico della Cattedrale.

Dopo tutto questo carrierismo di vita senza pastorale, senza parrocchia, senza popolo?
Premio!
Dal 1990 è in servizio presso la Curia Romana.
Diviene Capo Ufficio e Sotto-segretario della Congregazione per il Clero,
quindi ill 13 ottobre 2003 viene fatto vescovo titolare (quindi di nulla) di Vittoriana
quindi riceve l’incarico di presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa,
e en plein, Presidente della Pontificia Commissione per l’Archeologia sacra.
Premio!
Benedetto XVI, il 7 maggio 2007 lo promuove Arcivescovo (di che?).
premio!
Ottobre 2010, Benedetto XVI lo incarica come Prefetto della Congregazione per il Clero, (quindi come responsabile di tutti i preti del mondo!).

Ecco,
quest’uomo,
parla di celibato,
di sacerdozio……

Chi mi garantisce che parla… parla…ufficialmente
e poi non si conceda momenti di vita clandestina,
per ridarsi un senso umano,
tanto tipica a uomini di curia,
uomini di scartoffie,
uomini di leggi rigide…

Mentre i parroci, i preti normali,
si fanno il culo a fare i salti nella vita delle parrocchie più o meno difficili,
per poi essere abbandonati in uno ospizio quando non servono più, in vecchiaia o in malattia.

 

Mauro Piacenza - cardinale

A proposito:
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Padre Alberto Cutie
Sacerdote cattolico USA
innamoratosi,
non ha lasciato il sacerdozio,
ma lo ha arricchito dell’umana affettività ricevuta in dono dal creatore.

Mons. Giovanni Scanavino – ferita nell’episcopato

 

Orvieto

Orvieto

Il diacono don Luca Seidita si è suicidato,

a seguito di un intervento del vaticano che bloccava la sua ordinazione al sacerdozio,
solo pochi giorni prima della cerimonia,
quando ormai annunci festosi e inviti erano ufficiali e pubblici da un mese.

Il vescovo di Orvieto, don Giovanni Scanavino, monaco agostiniano,
non teme di continuare ad affermare che per lui,
don Luca era pronto al sacerdozio.

Per una parte del presbiterato (sacerdoti) di Orvieto
è il momento per affilare le armi,
e fare quanto è possibile per liberarsi del loro vescovo.

La Curia Vaticana e il Papa decretano le dimissioni del Vescovo don Giovanni Scanavino,

nella tipica formula consolidata dalla diplomatica ipocrisia vaticana e pontificia:

“Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Orvieto- Todi (Italia),
presentata da S.E. Mons. Giovanni Scanavino, O.S.A., in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico,
ed ha nominato Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi S.E. Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo emerito di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.”

Quindi a sostituire il monaco agostiniano vescovo,
arriva un Generale di Corpo d’Armata di 80anni
ad amministrare la Sede Vescovile.

Come da Biografia
mons. Giovanni Marra
dalla ordinazione sacerdotale in poi
è sempre stato uomo di curia,
non ha mai avuto incarichi pastorali parrocchiali.
Dal 1986 ha iniziato la funzione di vescovo terminandola nel 2006.

Dunque al momento viene posto come amministratore,
a sostituire il vescovo di Orvieto,
in attesa di nuova nomina.

Questa ovviamente non è la Chiesa,
è soltanto la sua Gerarchia,
quel mondo religioso, farisaico o sacerdotale che è oggetto di richiami continui da parte di Gesù.

Dinanzi alle contestazioni della popolazione orvietana,
il vescovo dimesso Mons. Scanavino, scrive:

“Vittime ce ne sono già state.
Non causiamone altre, per favore:
facciamo vincere la carità e saremo tutti più contenti.
GRAZIE!”


FONTI: 

(interessanti i commenti su orvietonews.it)

http://www.diocesimessina.net/ufficio%20stampa/rassegna%20stampa/2011/marzo/07032011_p06.jpg

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idDiocesi=137

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/137/2011-03/05-254/160_C_St_Messaggio_Arciv_Marra.pdf

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/137/2011-03/06-254/161_C_St_Rinuncia_dl_Vescovo_e_nomina_A_Ap.pdf

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/137/2011-03/09-254/162_C_St_Una_dichiar_Mons_Scanav_Vesc_Em_Dioc.pdf

http://www.orvietonews.it/index.php?page=notizie&id=27123

http://www.orvietonews.it/index.php?page=notizie&id=27118&data=1299335400

http://www.orvietonews.it/index.php?page=notizie&id=26254

http://www.diocesimessina.net/ufficio%20stampa/rassegna%20stampa/2011/marzo/07032011_p06.jpg

http://www.ilgiornale.it/interni/il_primo_cittadino_scrive_pontefice_ci_manca_vescovo/10-03-2011/articolo-id=510731-page=0-comments=1

http://www.orvietonews.it/index.php?page=notizie&id=26243

http://paparatzinger4-blograffaella.blogspot.com/2011/03/si-chiarisce-finalmente-il-caso-orvieto.html

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Il numero dei suicidi a diverso titolo tra i sacerdoti o diaconi,
negli ultimi mesi,
dovrebbe far riflettere
sia i laici che i chierici cattolici. 

– don Sergio Recanati

– don Luca Seidita

– a don Franco Galizia

– Don Franco Rossi

Sono il risultato di questa società e di questo vaticano,
che vogliono a tutti i costi il sacerdote come uomo perfetto?