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Meglio uccidere che convivere.

.bollettino di don tarcisio vicario
ma dietro don Tarcisio Vicario


Se uccidi, non preoccuparti,
ti penti, basta confessarti
e ritorni in grazia di dio.


Se convivi con la tua compagna o con il tuo compagno,
se sei sposato civilmente al Comune,
ti curi del tuo compagno/compagna,
dai la vita a dei figli, li educhi,
non ti puoi confessare,
non puoi ritornare nella grazia di dio,


quindi
se convivi
se sei sposato civilmente,
e ami,


sei peggio di un omicida.


Uccidere
è solo “un peccato occasionale“,
come farti una sega, masturbarti…


E’ semplicissimo intendere le parole di don Tarcisio Vicario:
«Chi contrae un matrimonio civile vive in una infedeltà continuativa.
Non si tratta di un peccato occasionale (per esempio un omicidio),
di una infedeltà per leggerezza o per abitudine
che la coscienza richiama comunque al dovere di emendarsi attraverso un pentimento sincero».


Il giornale di proprietà dei vescovi “Avvenire” scrive:
«Un paragone non certo azzeccato»


Un paragone ?????? non azzeccato ????’


Ma se persino il Vescovo locale Franco Giulio Brambilla ha affermato:
« inaccettabile equiparazione »


Ma aggiunge “Avvenire” :
«Ora chiarita la posizione dalla diocesi c’è l’auspicio che i riflettori si spengano in fretta».


I riflettori si spengano in fretta ?????


Avvenire è sotto l’effetto di una canna ????


Ma se c’è tutta una frangia cattolico-reazionario e tradizionalista in tutto il mondo e in Vaticano,


che sono incazzati con Papa Francesco,
che condanna gli omicidi della mafia, della n’drangheta,


che sono incazzati perché Bergoglio mette prima di tutto
i sofferenti,
i malati,
i derelitti,
i feriti dalla vita,
i carcerati,


che sono incazzati,
perché per loro, cattolici puristi e dottrinari,


al primo posto sono i valori non negoziabili
contro le persone conviventi,
contro le persone che fanno sesso senza essere sposati,


e non quelle stronzate
degli omicidi,
delle corruzioni,
dei furti,
degli sfruttamenti dei corpi,
delle schiavitù.


Magari le parole, don Tarcisio le ha messe male in fila,
ma
il senso profondo è quello,
come confermano
i reazionari che infestano il blog dell’ottimo Vaticanista Accattoli,
Federico e Luigi Franti:


« Le parole di questo don Tarcisio possono essere state forti e possono aver ferito la sensibilità di molti parrocchiani, ma resta una domanda: perché ci sono “bravi ragazzi” che non scelgono il matrimonio religioso?…. Perché un genitore deve sentirsi offeso, stizzito e arrabbiato perché un sacerdote fa il suo dovere…»


«la cretinata è solo in quelle cinque parole messe tra parentesi»


«la rettifica del vescovo fa solo confusione perché alla domanda che a quel punto implicitamente chiunque si porrebbe («ma allora è lecito per la chiesa convivere more uxorio senza essere sposati?») sostanzialmente risponde: «è complesso». Complimenti al vescovo.»


Ma anche sul blog del Vaticanista Andrea Tornielli,
i reazionari non si danno pace,
come Stefano, :


«Il Vescovo di Novara Mons. Franco Giulio Brambilla…. Penso quindi che abbia fatto solo una gran brutta figura di cagasotto. »


Ma i reazionari continuano:
Riccardo Cascioli(lanuovabq.it)(corrispondenzaromana.it):

«un parroco – colpevole solo di spiegare il catechismo – può anche aspettarsi che il vescovo, per mantenere buoni rapporti con i “nuovi pagani”, lo esponga al pubblico ludibrio


….Cosa ha detto di sbagliato don Tarcisio? Nulla. Ma quel riferimento all’omicidio ha subito provocato reazioni scomposte: «Ha detto che convivere è peggio dell’omicidio», è cominciata a girare la voce, e ovviamente le sue parole sono state subito strumentalizzate e sono diventate titoli choc di giornale.


…E il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, cosa fa?
….consegna un suo prete alla pubblica gogna. »


A proposito
se il Vescovo Brambilla si scusa,
il prete Tarcisio
si guarda bene dallo scusarsi,
lui,
ha solo fatto un’opera di evangelizzazione.

http://www.luigiaccattoli.it/blog/2014/06/24/il-corpus-domini-in-piazzetta-a-monti/#comments

http://2.andreatornielli.it/?p=7542#comments

http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/vescovo-novara-convivenze.aspx

http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/se-il-vescovo-consegna-un-prete-alla-pubblica-gogna/

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-il-vescovoconsegna-un-prete-alla-pubblica-gogna-9550.htm

Contratto Civile del Matrimonio: lo Stato deve riprendersi la gestione esclusiva.

.


Se persino lo stimato Moralista in  (http://mafuiane.blogspot.it/2012/10/di-fatto-non-e-una-priorita.html) e in (http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1003)

sull’onda delle emozioni,


fa del Contratto matrimoniale una bandiera da ideologia religiosa,
urge prendere provvedimenti.


Lo Stato deve riprendersi la gestione esclusiva del Contratto Civile del Matrimonio,
togliendo ogni delega a Ministri per il culto religioso di qualsiasi religione.


In questo modo viene tolto ogni aspetto ideologico religioso al Contratto Matrimoniale,
e lo Stato riprende a legiferare in piena libertà,
nel solo interesse dei cittadini nelle varie sfaccettature delle evoluzioni temporali, culturali e sociali.


Ogni Chiesa o setta religiosa o ideologia religiosa,
diversamente dagli atti civili di pertinenza dello Stato,
può organizzarsi
nei suoi luoghi sacri
riti matrimoniali che non debbono e non possono influenzare
la vita civile dei cittadini dello Stato,
quindi,
ininfluenti ai sensi dello Stato Civile.


I cittadini credenti,
nell’ambito della propria Chiesa o setta,
possono imporsi liberamente
normative valide solo all’interno del proprio sito,
ininfluenti nello Stato Civile.


Ogni cittadino deve essere pienamente libero
sia nello Stato Civile
sia nel credere alle normative della propria chiesa, all’interno del proprio sito.


Netta separazione tra Stato italiano e religioni.

La libertà di vivere, non può essere venduta,
in alcun modo,
per un piatto di lenticchie,
alle ideologie religiose.


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Matrimonio, equality marriage, Matrimonio civile, etero, gay, Stato, libertà, Chiesa, religione, ideologie,

Obama come Hitler, effetto Vaticano sulla politica U.S.A.

Mgr. Daniel Robert Jenky, bishop of Peoria (Illinois)


I vescovi gettano benzina nell’incendio della campagna elettorale negli U.S.A..


L’incoraggiamento è venuto direttamente dal Papa Benedetto XVI nelle due udienze concesse ai vescovi dell’America del Nord in “Visita ad limina” nei Palazzi Vaticani nella sala del Concistoro il 19 gennaio (1) e il 9 marzo (2) scorsi, come si può verificare nei seguenti discorsi in cui il papa attacca il governo U.S.A. di minacciare la libertà religiosa alla stregua di un paese comunista come la Cina, la Corea del Nord o i vari paesi arabi (vedi note/link 1 e 2).


Negli U.S.A. la legge federale proibisce alle chiese cristiane e alle altre organizzazioni no-profit che godono del beneficio esentasse di aderire od opporsi a specifici candidati politici.


Sicuramente la gerarchia della Chiesa Cattolica ha superato questa linea,
mettendo seriamente in discussione una revoca per lo status di esenzione fiscale.


L’Istituzione Chiesa cattolica o le altre Chiese cristiane in nessun caso possono fare politica a favore o contro un candidato politico.


E’ un dato fondamentale e costituzionale nella separazione tra Stato e Chiesa (qualsiasi).


In diversi Stati U.S.A. i vescovi cattolici stanno promuovendo la raccolta di firme contro la contraccezione dunque boicottando la prima legge di solidarietà che sia possibile negli Stati Uniti per permettere la copertura sanitaria a tutti i cittadini (40 milioni di persone non hanno tutela sanitaria) e contro la parità di matrimonio civile, argomento di spettanza della sola politica, e dei politici che soli hanno la delega a provvedere per quelli che possono essere i diritti dei cittadini.


Le strutture usate per questa campagna contro il governo, contro il Presidente degli U.S.A., dalla gerarchia cattolica sono le chiese, le parrocchie, gli istituti religiosi, le scuole cattoliche, gli ospedali cattolici.


Le omelie non vengono fatte per spiegare o attualizzare le letture della s. Messa, il vangelo, ma per chiedere firme e fare appelli contro il governo di Obama.


La Gerarchia cattolica a differenza della maggioranza del popolo cattolico non riconosce al Governo Federale USA il diritto di legiferare nell’ambito civile in materia di convivenza dei cittadini e di salute. Vuole imporre la propria agenda.


Il Papa, il Vaticano e i Vescovi U.S.A. (funzionari delegati) ritengono che in materia di affettività e di sessualità, essi sono gli unici titolari di diritti su tutti i cittadini, in quanto essi sono diretta espressione della volontà di Dio.


Dagli altari o dagli amboni delle chiese cattoliche si alza una voce percepita come di odio contro il governo degli U.S.A., come anche contro almeno la metà della popolazione statunitense e forse più che la pensa diversamente.


A Minneapolis il vescovo John Nienstedt ha fatto leggere in tutte le parrocchie, istituti religiosi e scuole cattoliche una sua lettera contro le politiche di Obama, ma molti parroci e preti si sono rifiutati di leggerla.


Lo stesso Mgr. John Nienstedt ha composto una preghiera contro la Parità di Matrimonio Civile da recitarsi ogni giorno in tutte le s. Messe di ogni chiesa della sua Diocesi.


Nelle scuole cattoliche dove la Diocesi ha fatto fare assemblee obbligatorie alla presenza di un prete ed una coppia, molti adolescenti sono stati offesi.
Tanti adolescenti sono rimasti sconvolti e si sono ribellati, affermando di essere stati trattati come pedine di un gioco.


Domenica 15 aprile, il vescovo cattolico di Peoria (Illinois), Mgr. Daniel Jenky, ha comparato le azioni di Obama ad Hitler.


Aggiungendo tra l’altro:
“nella storia passata altri governi hanno cercato di costringere i cristiani a nascondersi entro i confini delle loro chiese, come i primi discepoli rinchiusi nel cenacolo..”


L’Associazione Americani Uniti per la separazione tra Stato e Chiesa, nel frattempo, ha presentato una denuncia chiedendo all’Internal Revenue Service di indagare sulla diocesi, suggerendo che il vescovo Mgr. Jenky potrebbe aver attraversato la linea che non permette alla chiesa lo status di esenzione fiscale.


(*) Visita ad Limina Apostolorum: I vescovi di ogni paese, in gruppi di regione o Stati si recano periodicamente ogni 5 anni a Roma in visita dal Papa e alle Congregazioni Romane (Fede, Clero, Famiglia, etc.) a cui rispondono del lavoro svolto nelle proprie diocesi, presentando relazioni e rispondendo ad interpellazioni dei vari responsabili dei Dicasteri/Congregazioni.

Mgr. Daniel Robert Jenky and Pope Benedict XVI

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FONTI:

(1) – Papa ai vescovi USA – 19 gen. 2012
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20120119_bishops-usa_it.html

(2) – Papa ai vescovi USA – 9 mar. 2012
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20120309_us-bishops_fr.html

STAMPA E WEB:

http://chicago.cbslocal.com/2012/04/19/peoria-bishop-under-fire-for-obama-hitler-comparison/

http://www.chicagotribune.com/news/local/ct-met-peoria-bishop-controversy-0419-20120419,0,4487383.story

http://www.southbendtribune.com/news/sbt-peoria-bishop-notre-dame-fellow-compares-obama-policies-to-hitler-and-stalin-20120419,0,2126769.story

http://www.milforddailynews.com/newsnow/x1783276698/Bishop-makes-comparisons-between-Obama-policies-and-those-of-Hitler-Stalin

http://www.heraldonline.com/2012/04/19/3908893/adl-wants-ill-bishops-apology.html

http://www.digitaljournal.com/article/323308

http://www.sj-r.com/breaking/x596771110/Group-wants-Peoria-bishops-apology-for-Obama-comments

http://www.rightwingwatch.org/category/people/daniel-jenky

http://www.startribune.com/local/146031865.html


_________________________________
S.E. Mons. Daniel Robert Jenky, C.S.C.,
Nato a Chicago (Illinois) il 3 marzo 1947, da padre polacco e madre irlandese.
Emessi i voti definitivi nel febbraio del 1973.
Ordinato sacerdote il 6 aprile 1974 per la Congregazione della Santa Croce.
Inviato per un anno (1974-1975) ad insegnare presso la “Bourgade Catholic High School” a Phoenix (Arizona).
Tutti gli incarichi affidatigli successivamente sono stati nell’ambito dell’Università di “Notre Dame”:
Rettore del “Dillon Hall” (1976-1982), Rettore della Basilica del Sacro Cuore (1977-1997); Direttore aggiunto (1976-1984) e poi Direttore (1984-1985) del “Campus Ministry”; Professore di Teologia (1985-1997); Superiore Religioso della Comunità dei Padri e Fratelli in servizio all’Università (1985-1991); Rettore della casa residenziale per gli studenti di studi superiori (1991-1997).
Nominato Vescovo Ausiliare di Fort Wayne-South Bend il 21 ottobre 1997.
Ordinato vescovo il 16 dicembre 1997.
nominato Vescovo di Peoria (U.S.A.) il 12.02.2002.

(fonte: http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/10301.php?index=10301&po_date=12.02.2002&lang=ge)

Rispondendo a Gianni Gennari “non negoziabile…”

don Gianni Gennari, teologo di morale e giornalista

Gianni Gennari e i Principi non negoziabili....

Gianni Gennari scrive l’articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/21/Dialogo_tra_Credenti_Laici_esistono_co_9_111021061.shtml

Lo leggo e commento:
https://incompiutezza.wordpress.com/2011/10/21/lettera-a-gianni-gennari/#comment-1197

Gianni Gennari scrive:
23 ottobre 2011 alle 08:26

Caro commentatore, a me pare che tu non abbia capito niente dell’articolo che critichi.
Anche lì è scritto che se c’è il consenso della maggioranza una legge si può sempre fare, ed è stata fatta p. es. nel caso di divorzio e aborto.
L’unico problema è che non puoi pretendere che a priori tutti siano d’accordo con te.
Se quelli che sono d’accordo hanno la maggioranza allora la legge si fa come vuoi tu, altrimenti no. tutto qui: rileggi, ragiona, e forse ora capisci.
Quanto alle osservazoni personali lascia perdere, p. f., o firmati e ne ragioniamo.
Gianni Gennari
===========================

Roma, domenica 23 ottobre 2011

Ebbene rifletto ancora:

Buon Gianni,
ho letto, ho letto,
e tutti possono leggere il tuo articolo
nell’archivio sul Corsera.

1.
Ti arrocchi dietro un principio non negoziabile che in natura non esiste,
la società non  ha mai avuto principi non negoziabili,
e il Potere dei vertici nella mia Chiesa Cattolica non ha mai avuto principi non negoziabili, se non come ultima moda di questi ultimi tempi, per attaccarsi ad un ultimo scampolo….  di potere sulle coscienze (denaro nelle cassette delle offerte, 8 x mille, donazioni varie….. potere del denaro, connivenza con mammona….)

2.
Fai anche di peggio,
vai contro il comandamento di Gesù il Cristo,
riaffermi l’immutabilità della Legge e dei Profeti,
e lo fai rendendo immutabile, nientedimeno,  la comprensione della Costituzione,
che è un dato prima di tutto, Civile, di proprietà dei cittadini italiani,
non di certo soggetta all’esegesi di una istituzione religiosa che per propria denominazione ha bisogno di conservazione e di immutabilità, una religio che incatena al passato, incapace di leggere il vissuto attuale del popolo, e in questo caso del popolo civile italiano.

Come al solito,
va di moda accusare gli altri di incomprensione.

Io ho l’impressione che tu usi dello stesso sistema logico
usato dal potere sulle coscienze tanto di moda nel clero
e nelle istituzioni clericali di vertice….

Non ti va bene che non mi firmo?

Non mi importa nulla,
non sono un giornalista,
non ho questo dovere.

Non sono come te che per scrivere un articolo o editoriale prende soldi,
io le mie idee le esprimo,
liberamente senza che nessuno debba pagarmi lautamente.

Registro semplicemente le tue idee,
le riporto,
le commento….

ed osservo la solita ipocrisia clericale….

Dovremmo essere nello stesso Popolo di Dio,
ma dalle tue parole,
mi sembra che tu ti poni comunque al di sopra.

E lo fai persino nel consesso civile tra i cittadini italiani.

Per il resto
sono anonimo?
Ho una e-mail,
se mi chiami vengo a trovarti,
e posso dirti di persona quello che penso,

e rinfacciarti la tua doppiezza,
quella di ricacciare le persone
nella vita della Legge e dei profeti,
ed obblighi anche chi non vuole seguire Legge e Profeti,

perchè
quello che interessa a te ancora come un Sommo sacerdote in sonno…
è stabilire chi è nelle regole,
chi è nella legge,
stabilire chi è nel gregge dei peccatori,
pronto a far ripetere come un pappagallo…. agli altri… il sacrificio
che Cristo non ha mai chiesto ha nessuno,

anche nella vita civile dei cittadini italiani.

Vuoi un popolo che ancora obbedisca alla Legge Naturale inventata dal tuo Sinedrio,
per tenere sotto scacco un popolo da dominare sotto la paura.

Tutto il contrario del comandamento che oggi Gesù ricorda nella liturgia,
quel comandamento che qualifica, migliora, sostituisce il vecchio decalogo mosaico.

Il Vangelo,
oggi era soprattutto per persone come te,
anzi prima di tutto è per le persone come te,
(per me rimani sacerdote),
…. Altro che vendere la favoletta dell’amore universale…….. che vale sempre per gli altri…. per i senza potere….

Gesù, oggi si rivolge con estrema chiarezza ai vertici della vita religiosa, della sua Chiesa ebraica, come a quelli che hanno voluto costituire il Potere nelle Chiesa usando il Suo nome in qualsiasi tradizione…..
e tu ci sei dentro fino alla cima dei capelli in sonno…. o meno.

Io come cattolico, come credente nell’unico Corpo di Cristo,
non ti chiedo alcun assenso.
Nel mio piccolo,
rispetto l’altro,
il pubblicano, il samaritano….. la samaritana…
ma è ovvio,
che nel tuo articolo,
tu stai facendo affermazioni
non all’interno della mia Chiesa cattolica,
ma la stai imponendo alla società civile.

Non mi pare proprio che tu sia capace di rispetto verso gli altri….

Nella dialettica,
anche i sacerdoti che apprezzarono e seguirono Hitler,
avevano le loro ragioni per essere liberi di esprimere
le proprie opinioni…..

Ma alla fine della Guerra….
sia in Italia, come in Germania,
non di meno in Spagna in quell’altro contesto in cui erano solo per conservare il potere sul popolo,
molti…… vennero uccisi, (alcuni uccisi per colpa di altri….)
e
non erano di certo i famosi profeti,  inviati……

chi li uccisero furono i vignaioli. (cfr. Marco 12)

Non avete capacità di profezia,
e vi nascondete nel potere, mediatico, clericale, politico, finanziario.

Rileggiti il tuo articolo, ragiona….

Gianni,
non lo voglio il tuo assenso
sui matrimoni civili per le persone dello stesso sesso,
sei incapace del rispetto della vita affettiva altrui,
diversamente da me cattolico,
che non posso non dire sì
alla vita affettiva altrui,
non posso non dire sì
alle persone che vogliono testimoniare l’amore vicendevole nella prospettiva della fedeltà, della progettazione, della durevolezza,
esercitando affetto e sesso nel loro modo che ritengono più congeniale,
anche se
fino a 50 anni fa era impensabile,
soltanto perché era vietato pensarne e parlarne…..
perché era solo permesso il promiscuo sottaciuto.

“Quanto alle osservazoni personali lascia perdere”
mi dici….
ma io nella mia vita
per la mia libertà di parola ho rischiato di perdere il lavoro….

ma lo so bene,
che questa libertà,
è negata nel mondo curiale,
i parroci parlano sottovoce,
i vicari sussurrano,
tutti pieni di paura,

se persino un vecchio mio amico prete di 70anni,
che impegnato in parrocchia e nelle mura leonine con particolare incarico…..
riferendomi sul cardinal vicario Vallini,
poi sente il dovere a propria tutela di aggiungere:
“mi raccomando…. è tra me e te”.

Gianni,
le favolette
raccontale a chi non conosce l’interno della vita clericale e curiale
in cui i principi non negoziabili è solo un peso di cui caricare le spalle altrui,
“Guai anche a voi,
dottori della legge,
che caricate gli uomini di pesi insopportabili,
e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Luca 11)

Un amico sacerdote tempo fa è stato abbandonato in mezzo alla strada,
proprio come l’aggredito sulla via da Gerusalemme a Gerico,
paradossale !!!!
Anche qui è passato il “sacerdote”(vescovo) e vedutolo, passo oltre, dal lato opposto….
INCOMPIUTEZZA

RIPRODUZIONE NON RISERVATA

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Gianni Gennari, Sì al dialogo tra credenti e laici ma esistono princìpi non negoziabili, matrimonio, coppie di fatto, contratto, etero, omo, Stato di diritto, divorzio, Bibbia, Storia della salvezza, costume, tradizioni, cattolici, unione civile, matrimonio civile, matrimonio religioso, Corriere della sera, farisei, sadducei, dottori della legge,

Lettera a Gianni Gennari

don Gianni Gennari, teologo di morale e giornalista

Oggi la realtà è ben diversa:
in nome di dialogo e laicità
si vorrebbe che la Chiesa tacesse sulla pretesa di identificazione tra matrimonio
… e
ogni unione di persone, etero o omo fa lo stesso.

Si chiedono «diritti civili» delle coppie di fatto?

Basterà mutare… qualche comma del codice civile!

No: si vuole
l’affermazione di principio
che ogni unione è «matrimonio».
Se trova una maggioranza che lo affermi può diventare legge?
Certo,
ma non con il mio consenso di cattolico.

Questo, e solo questo vuol dire che per me, e per tanti cattolici, si tratta di un principio non negoziabile.

…Dunque nessuno può pretendere,
neppure in nome del «dialogo»,
… che io cattolico, e chi come me la pensa,
dia il mio assenso democratico a ciò che contraddice la mia coscienza.

tratto da:
Sì al dialogo tra credenti e laici ma esistono princìpi non negoziabili
di Gianni Gennari
in “Corriere della Sera” del 21 ottobre 2011
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Il cattolico Gianni Gennari espone un suo diritto di cittadino italiano cattolico.

Ma non può avere la pretesa di essere il rappresentante esclusivo di tutti i cittadini italiani cattolici.

Per me, come per tantissimi altri cattolici
i suoi diritti non negoziabili sono solo una furbata,

come lo erano una furbata il negare agli italiani il diritto di recesso da un contratto matrimoniale.

Caro fratello cattolico Gennari,
nessun cattolico ha la verità assoluta nella vita civile da imporre a tutti i cittadini italiani,

se riesci a convincere delle tue idee la maggioranza dei cittadini nel gioco della democrazia,
sta bene,

se le vuoi imporre alla maggioranza dei cittadini
con la furbata di principi non negoziabili
che in natura non esistono,
senza passare per la democrazia
fai male.

Il matrimonio nasce in ogni latitudine
come contratto tra clan che impegnano ciascuno per il figlio maschio e la figlia femmina per assicurare una

discendenza,

nella maggioranza delle civiltà il matrimonio è un contratto

che viene anche benedetto da tradizioni religiose.

Un popolo, dei cittadini,
nell’evoluzione dei costumi
può decidere
sulla fattispecie del contratto di matrimonio e sui contraenti.

Questo è un dato antropologico che non è una esclusiva della religione.

Io come cattolico,
affermo la mia libertà di riconoscere a due persone
la dignità del matrimonio civile di affetto in comunione,
che a tuttoggi viene loro negato di vivere dallo Stato di diritto.

Il matrimonio religioso è tutt’altra cosa,
appartiene alla sfera di norme canoniche che esulano dallo stato di diritto civile
di una nazione che non può e non deve favorire una tradizione religiosa sull’intera cittadinanza civile.

Sull’evoluzione civile dei costumi,
la Bibbia non fa assolutamente testo.

La bibbia non è un libro di storia del costume,
è un libro di STORIA DELLA SALVEZZA.

Per i fondamentalisti è altra cosa, ma non fanno testo.

Che Gennari alla sua età
cominci a fare confusione,
può essere un suo problema di salute,
che non può far pesare sui cittadini italiani.

Il cittadino italiano
ha come base la Costituzione
non la Bibbia.

La Costituzine nulla afferma sulla specificità dei contraenti il matrimonio.

Se all’epoca della scrittura la Costituzione intendesse una specificità
che oggi nei costumi e nelle usanze viene mutando,
come per ogni legge esiste l’iterpretazione e l’attualizzazione che la costituzione non nega.

Gli uomini e le donne che intendono formare coppia-etero hanno per legge due possibilità:

– la convivenza, che per chi lo sceglie conferma il voler essere fuori da normative di tutela, e gestire il proprio rapporto senza bisogno di riconoscimenti istituzionali e pubblici,

– il matrimonio davanti allo Stato che permette di avvantaggiarsi di forme di tutela
per la stessa coppia,
per la discendenza,
per le garanzie di eventuale scissione del contratto matrimoniale.

Con il tempo e l’evoluzione dei costumi,
le persone che hanno da sempre vissuto nascostamente e sotto stigma sociale la ricerca di una affettività tra persone dello stesso sesso, costretti a vivere nascondendo come criminali il proprio orientamento, costretti ad avere come unica possibile alternativa da sempre relazioni clandestine promiscue,
oggi,
alzano la voce,
domandano di essere trattati con pari dignità,
domandano di poter vivere i propri affetti alla luce del sole,
domandano che lo Stato riconosca ufficialmente il contratto civile e di affetto che tra loro vogliono stipulare,
nell’intesa di costruire un progetto affettivo durevole.

Questo lo Stato a dei cittadini italiani non può negarlo.

Le proposte di legge sulle “coppie di fatto”,
sono una grande cazzata.
Le proposte erano state fatte soltanto per bypassare il divieto di unione civile per le persone dello stesso sesso,
cosa
che gli etero non hanno alcun bisogno in quanto le norme che esistono sono chiare:
– ti sposi hai tutela,
– non ti sposi, dichiari implicitamente che non ti servono tutele.

Caro Gennari,
o stai alle regole della democrazia,
o sei semplicemente uno dei tanti spaventati dai tempi che cambiano
e non credono
che i cattolici non debbono imporre
ma debbono proporre la loro testimonianza
di fedeli al progetto di Gesù,
se vogliamo essere credibili.

Non è con i dictat,
che facciamo testimonianza evangelica.

E per ora le tue parole non dimostrano testimonianza del vangelo,
ma soltanto tue convinzioni di costume e tradizioni datate.

Gianni Gennari già prete,
nel 1984 su richiesta ha avuto la riduzione allo stato laicale, si è sposato,
e lavora per i vescovi al giornale Avvenire.

A Roma, quando un sacerdote lascia il ministero sacerdotale, chiede di non fare più il prete,
viene sbattuto fuori anche dall’insegnamento della religione, anche se ha 50 o 60 anni,
buttato in mezzo ad una strada,
lasciato nell’abbandono.

Mi sembra che Gennari abbia già abbastanza “culo”!!!
Ma
non ha imparato nulla dall’esperienza,
ha il gusto di dire agli altri cosa devono fare.

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chiave:
Gianni Gennari, Sì al dialogo tra credenti e laici ma esistono princìpi non negoziabili, matrimonio, coppie di fatto, contratto, etero, omo, Stat di diritto, divorzio, Bibbia, Storia della salvezza, costume, tradizioni, cattolici, unione civile, matrimonio civile, matrimonio religioso, Corriere della sera,