Socci, Socci, Socci,
come manipolare il discorso di un Papa,
come manipolare la verita’:
Questo è il brano che Antonio Socci incrimina, e alla fine vedrete che cosa ne farà venir fuori, travisando completamente le parole del Pontefice, coscientemente, dando una bellissima testimonianza…. (?) del suo essere giornalista di inquisizione!!!!!
Giovanni XXIII
Gaudet Mater Ecclesia
Discorso nella solenne apertura del concilio ecumenico Vaticano II
11 ottobre 1962
“(…)Stanno innanzi a noi, nella successione di varie epoche dei primi venti secoli della storia cristiana, le testimonianze di tale magistero straordinario della chiesa, raccolte in parecchi e imponenti volumi: patrimonio sacro degli archivi ecclesiastici, qui in Roma, come nelle più celebri biblioteche del mondo intero.
Origine e causa del concilio ecumenico Vaticano II
Per quanto riguarda l’iniziativa del grande avvenimento che qui ci aduna, basti a semplice titolo di documentazione storica riaffermare la Nostra umile ma personale testimonianza del primo e improvviso fiorire nel Nostro cuore e dalle Nostre labbra della semplice parola di concilio ecumenico. Parola pronunciata innanzi al sacro collegio dei cardinali in quel faustissimo 25 gennaio 1959, festa della conversione di san Paolo, nella basilica sua. Fu un tocco inatteso: uno sprazzo di suprema luce; una grande soavità negli occhi e nel cuore. E insieme un fervore, un grande fervore destatosi improvviso in tutto il mondo, in attesa della celebrazione del concilio.
Tre anni di laboriosa preparazione, aperti all’indagine più ampia e profonda delle condizioni moderne di fede e di pratica religiosa, e di vitalità cristiana e cattolica specialmente.
Ci sono apparsi come un primo segno, un primo dono di grazia celeste.
Illuminata dalla luce di questo concilio, la chiesa, com’è Nostra ferma fiducia, si ingrandirà di spirituali ricchezze e, attingendovi forze di nuove energie, guarderà intrepida al futuro. Infatti, con opportuni aggiornamenti e con il saggio ordinamento di mutua collaborazione, la chiesa farà sì che gli uomini, le famiglie, i popoli volgano realmente l’animo alle cose celesti.
Il concilio diventa così motivo di singolare impegno di grande riconoscenza al Supremo Datore di ogni bene, per celebrare con cantico esultante la gloria di Cristo Signore, re glorioso e immortale dei secoli e dei popoli.
Opportunità di celebrare un concilio
C’è inoltre un argomento, venerabili fratelli, che è non inutile confidare alla vostra considerazione. Cioè, a rendere più completo il Nostro santo gaudio, vogliamo proporre davanti a questo grande consesso la consolante constatazione delle felici circostanze in cui incomincia il concilio ecumenico.
Nell’esercizio quotidiano del Nostro ministero pastorale Ci feriscono talora l’orecchio suggestioni di persone, pur ardenti di zelo, ma non fornite di senso sovrabbondante di discrezione e di misura. Nei tempi moderni esse non vedono che prevaricazione e rovina; vanno dicendo che la nostra età, in confronto con quelle passate, è andata peggiorando; e si comportano come se nulla abbiano imparato dalla storia, che pur è maestra di vita, e come se al tempo dei concili ecumenici precedenti tutto procedesse in pienezza di trionfo dell’idea e della vita cristiana, e della giusta libertà della chiesa.
A Noi sembra di dover dissentire da cotesti profeti di sventura, che annunziano eventi sempre infausti, quasi che incombesse la fine del mondo.
Nel presente momento storico, la Provvidenza ci sta conducendo ad un nuovo ordine di rapporti umani, che, per opera degli uomini e per lo più al di là della loro stessa aspettativa, si volgono verso il compimento di disegni superiori e inattesi; e tutto, anche le umane avversità, dispone per il maggior bene della chiesa.
È facile scorgere questa realtà, se con attenzione si consideri il mondo odierno, così occupato dalla politica e dalle controversie di ordine economico, da non trovar più tempo di badare a sollecitudini di ordine spirituale, di cui si occupa il magistero della chiesa. Questo modo di agire non va certamente bene, e giustamente deve essere disapprovato. Non si può tuttavia negare, che queste nuove condizioni della vita moderna hanno almeno questo vantaggio, di aver tolto di mezzo quegli innumerevoli ostacoli, con cui un tempo i figli del secolo impedivano la libera azione della chiesa. Infatti, basta scorrere anche fuggevolmente la storia ecclesiastica, per rilevarne chiaramente come gli stessi concili ecumenici, le cui vicende furono una successione di vere glorie per la chiesa cattolica, siano stati sovente celebrati con alternative di gravissime difficoltà e tristezze, per l’indebita ingerenza di autorità civili. Esse, infatti, si proponevano bensì talora di proteggere con tutta sincerità la chiesa; ma più spesso ciò avveniva non senza danno e pericolo spirituale, poiché se ne occupavano secondo i calcoli di una loro politica interessata e pericolosa. (…)”
Antonio SOCCI, ne “Il quarto segreto di Fatima” pagina 207:
“Giovanni XXIII inaugurò il Concilio, nell’ottobre del 1962, con un discorso rimasto celebre per le sue infelici ironie sui bimbi di Fatima: “A noi sembra di dover dissentire da cotesti profeti di sventura, che annunciano eventi sempre infausti, quasi che incombesse la fine del mondo” (348)
E nella nota 348:
”(…) a prendere alla lettera quelle parole del papa, si dedurebbe che non c’è più bisogno della Chiesa Madre e Maestra.”
rimasto celebre per le sue infelici ironie sui bimbi di Fatima ???????
e da che cosa lo arguisce che stava riferendosi ai bimbi di Fatima?
Summa della manipolazione!
ULTERIORI APPROFONDIMENTI:
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http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1993/june/documents/hf_jp-ii_spe_19930603_pellegrini-bergamo_it.html
http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_opening-council_lt.html
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