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Usare l’ostia nella lotta politica

Il cardinal Burke come tanti cattolici integralisti,
tornano ad usare l’ostia della comunione nella lotta politica o contro i politici.

Ma l’ostia è il pane dei deboli, il pane dei peccatori, è il corpo di Cristo di cui il cristiano si ciba nel proprio cammino di conversione.

L’ostia
non è il pane per gli eletti,
non è il pane per i bravi,
non è il pane per i buoni,

non è il pane per gli angeli,

è il corpo dato agli uomini
da Cristo,
per entrare in comunione con Lui,
per camminare nella conversione.

Non risulta da nessuna parte,
che Gesù abbia posto come ricatto,

la richiesta di perdono al convitato,
la richiesta di una perfezione previa.

In nessuna azione,
Gesù,
durante la sua vita pre-pasquale,
ha MAI chiesto conversione PREVIA
prima di fare un suo dono,
un miracolo,
una sanazione.

 

l’ostia nella lotta politica

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Chi difende Berlusconi cattolico ?

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Vittime della “comunione”

Vittime della “comunione” .

 

E’ difficile rassegnarsi a non prendere l’ostia.

Insomma,

se vado a messa,

vado per comunicarmi,

per prendere l’ostia.

 

E’ questo il messaggio che passa,

da un tempo per me immemorabile.

 

Quando da piccolo, mio papà mi portava a messa,

la sua preoccupazione era essere arrivati in tempo,

prima che si “scoprisse” il calice.

 

Se il calice era “scoperto”,

la messa non era più valida.

 

Mio papà tutte le mattine si recava in Basilica, nella cappella del Santissimo,

dove ogni quarto d’ora veniva distribuita la comunione, preceduta da una brevissima preghiera in latino a cui i comunicandi rispondevano qualcosa.

 

Mi ricordo quella sera che arrivando in Basilica, nella cappella della Madonna, in quel momento c’era la s. Messa, e mio papà si recò in sacrestia a chiedere al Reverendo Padre di avere la comunione. Il sacerdote gli rispose che c’era la messa e non dava la comunione a parte. Mio papà si imbestialì e il giorno dopo fece partire una lettera indirizzata al Prefetto per la Congregazione per il Clero denunciando, con lettera molto colorita, il comportamento di quel sacerdote.

 

Magnifico esempio di carità di un cattolico come tanti altri….

 

Molto più tardi cominciai a capire che certi cattolici erano da temere….

 

La “comunione”.

 

Che mito!

 

No! Non penso alla “comunione” in un serio discorso di fede e teologico.

 

Guardo alla “comunione”, come magico mito,  che fa la differenza in una cultura identitaria.

Chi si fa la “comunione” è cristiano, ha una sua specifica identità. Ha radici cristiane, ha certezze, ha risposte, non va in crisi…..

 

Ancora oggi,

per molti cattolici,l’altare della “Parola” ancora non esiste,

vado a Messa, in quanto mi faccio la “comunione” o vado a prendere la “comunione”,

se qualcuno non mi fa fare la “comunione”, sta commettendo una profonda ingiustizia nei miei confronti.

 

La “comunione” con l’ostia, diviene l’affermazione primaria della mia identità, a prescindere se credo nella resurrezione di Gesù Cristo.

 

La “comunione” è assolutamente più importante della “riconciliazione”(confessarsi), e poi i preti fin dai bambini hanno investito tutto nel sottolineare continuamente l’importanza della “comunione”.

 

Ecco,

che mafiosi, ladri a vario titolo (dalla risma di carta in ufficio, alla mazzetta sugli appalti governativi, a soffiare il posto cattedratico grazie ad una raccomandazione sottraendolo ad uno che ne aveva merito oltre che titolo…), sottrattori di beni comuni, violentatori a vario titolo, insomma tutti si sentono depauperati della “comunione”…

 

se tutto il mio essere cristiano è nell’azione della “comunione” con l’ostia,

tutto il resto ha una importanza molto relativa, se ce l’ha…

 

Io potrei andare a partecipare alla mensa Eucaristica, prendendo alla tavola della “Parola”,

è meno importante della “comunione”? (sì ! dice il sentire comune!).

 

La Chiesa  Cattolica, si fa vittima dei suoi stessi “miti”, come la “comunione”…

La “comunione” è prendere dalla tavola del pane Eucaristico in cui esprimo unità di spirito e di corpo con Gesù e con tutti i miei fratelli, nella chiamata ad essere tutto a tutti, ero carcerato, ero malato, ero affamato, ero assetato…… ogni volta che avrete fatto qualcosa ad uno di questi miei piccoli, lo avrete fatto a me…. In questo la “comunione” mette il sigillo di comunione e non di frammentazione, di divisione, di odio, di invidia…

 

In questa ottica leggo il potente Berlusconi che chiede intercessione perché possa prendere ufficialmente la “comunione” e in questi giorni gli uomini mediatici come Gerri Scotti e Pippo Baudo che chiedono di partecipare alla “comunione”.

Nessuno di loro ha parlato della “tavola” della Parola…..

 

E’ molto divertente, vedere come vari fondamentalisti, vogliono vedere Martini colpevole di una prassi e di un problema che ha creato lo stesso “Magistero” umano…

 

Martini chiede solo di riflettere, riflettere.

 

Martini a 82 anni si pone ancora domande, quindi è ancora vivo….

 

Mi preoccupano quelli che non sono capaci di porsi le domande, ne hanno un segreto terrore, anzi quelli che generalmente confezionano risposte senza aver sentito le domande…. Ma non hanno bisogno di domande…..

Hanno bisogno di risposte, che chiudano, che chiudano…